Viene licenziato perché assente dal lavoro: assenza non giustificata e superiore a due mesi. Il licenziamento, secondo i Giudici, è legittimo, anche se l’uomo è oggettivamente impossibilitato a presentarsi in Azienda poiché in carcere: difatti, il lavoratore è tenuto a comunicare i motivi della sua assenza e tale comunicazione deve essere tempestiva e completa. In particolar modo, “sebbene la detenzione in carcere possa rappresentare un motivo astrattamente idoneo a giustificare l’assenza, il lavoratore, per rispettare gli obblighi di correttezza e buona fede, avrebbe dovuto provvedere ad una tempestiva comunicazione onde porre l’azienda in condizione di riorganizzare il servizio. In questo senso, risultava irrilevante il fatto che il direttore amministrativo avesse appreso informalmente dalla moglie del lavoratore che costui era agli arresti, perché l’informazione era incompleta e non idonea a consentire all’azienda di assumere i provvedimenti necessari alla sostituzione del dipendente, in difetto di informazioni sulla ragione dell’arresto, il carattere o meno temporaneo della misura, la durata, insomma le notizie minime utili per assumere le conseguenti determinazioni” (Cass. Sent. n. 13383/2023).