Lavoro nero in Sicilia, sanzioni per 450 mila euro e 39 denunciati

Lavoro nero in Sicilia, in un mese multe per 450 mila euro. Nell’ambito di controlli predisposti a livello centrale in campo nazionale, nel periodo dal 15 dicembre 2017 al 15 gennaio, a cavallo con le festività natalizie e di fine anno, il nucleo operativo del gruppo carabinieri per la tutela del lavoro ed i nuclei carabinieri ispettorato del lavoro hanno effettuato, su tutto il territorio siciliano, una serie di ispezioni nei confronti di aziende edili, agricole, allestimento palchi, case di riposo, sale scommesse, esercizi commerciali, ristoranti, bar e pasticcerie.

I numeri: 92 le ditte ispezionate delle quali 39 risultate irregolari, 353 i lavoratori sottoposti a controllo, di cui 109 totalmente in nero.

Lavoro nero, sospese le attività

In 19 casi e’ stato adottato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale ai sensi dell’art. 14 del d.lgs. 81/2008, per aver impiegato personale in nero nella misura pari o superiore al 20% di quello effettivamente presente sul luogo di lavoro. Tali provvedimenti risultano già revocati avendo i responsabili regolarizzato la posizione dei lavoratori in nero e pagato la sanzione amministrativa aggiuntiva.

E ancora 39 datori di lavoro sono stati denunciati, a vario titolo, per violazioni delle norme di sicurezza nei luoghi di lavoro (mancata predisposizione del documento valutazione rischi, mancata nomina del responsabile del servizio di protezione e prevenzione, mancata formazione ed informazione dei lavoratori, mancata fornitura dei dispositivi di protezione individuale, utilizzo ponteggi non conformi, mancanza segnaletica e recinzione cantiere, omessa attuazione piano evacuazione) ed utilizzo di impianti di video sorveglianza per il controllo dei lavoratori a distanza senza autorizzazione dell’ispettorato territoriale del lavoro. Le sanzioni amministrative ammontano ad oltre 450.000,00 euro.

Lavoro nero, come revocare sospensione

L’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) ha fornito al personale ispettivo (INL, INPS e INAIL) attività formativa in materia di sospensione dell’attività imprenditoriale, con specifico riferimento all’impiego dei lavoratori “in nero”.

L’Ispettorato precisa che il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale può essere revocato da parte dell’organo di vigilanza che lo ha adottato in caso di regolarizzazione dei lavoratori in nero.

L’Ispettorato chiarisce che, essendo il contratto di apprendistato un contratto subordinato a tempo indeterminato, esso può essere utilizzato, ricorrendone i presupposti, ai fini della regolarizzazione dei lavoratori.

In caso di lavoratore trovato “in nero” ma assunto full time presso altro datore di lavoro, se sussisteno le condizioni, il provvedimento di sospensione va comunque adottato e la sua revoca avverrà sulla base della regolarizzazione del periodo “in nero” già lavorato e accertato dall’organo di vigilanza.

Non sarà invece possibile per il datore di lavoro instaurare, per il periodo successivo, un rapporto di lavoro nella misura in cui ciò determinerebbe una violazione della disciplina in materia di tempi di lavoro di cui al D.Lgs. n. 66/2003.

In questi casi, evidentemente, l’importo della maxisanzione andrà direttamente calcolato secondo i parametri di cui all’art. 16 della L. n. 689/1981 in quanto non si è adempiuto alla diffida.

Il datore di lavoro che, a seguito di provvedimento di sospensione non revocato, decide di sospendere l’attività deve continuare a versare i contributi ai lavoratori regolari in forza, salvo definitiva cessazione dell’attività.