Incendi, polemiche sui soccorsi alla riserva dello Zingaro

L’immagine che racconta più di ogni altra la Sicilia in fiamme è quella dei 7 km di riserva naturale dello Zingaro, tra i paesi di San Vito Lo Capo e Castellammare del Golfo. L’intera area è stata de…

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di redazione

L’immagine che racconta più di ogni altra la Sicilia in fiamme è quella dei 7 km di riserva naturale dello Zingaro, tra i paesi di San Vito Lo Capo e Castellammare del Golfo. L’intera area è stata devastata da uno dei più grossi incendi che l’abbiano mai colpita, e per domare le fiamme sono stati impiegati oltre 200 uomini tra forestali, vigili del fuoco e volontari. Dall’alto è stato necessario l’intervento di Canadair e di un elicottero, sebbene il primo velivolo, dopo qualche lancio d’acqua, sia stato costretto a far ritorno in aeroporto per un guasto.
Problemi tecnici che hanno portato Matteo Rizzo, sindaco di San Vito Lo Capo, a commentare con tono polemico la macchina dei soccorsi: “L’incendio si è spento da solo – ha detto – soltanto perché non c’era più nulla da bruciare. Siamo rimasti soli a fronteggiare l’emergenza con i Vigili del fuoco, il personale della Protezione civile e della Forestale cui va il mio plauso. Non sono intervenuti Canadair, nè altri mezzi aerei, gli unici che avrebbero potuto fermare le fiamme. Le nostre richieste sono cadute nel vuoto”.
Replica la Protezione Civile: ‘Non corrisponde al vero che l’incendio che ha interessato la Riserva naturale sia stato trascurato dalla flotta di Stato (come lascerebbe invece intendere il sindaco). Pochi minuti dopo aver ricevuto la richiesta d’intervento, infatti, il Centro Operativo aereo unificato ha disposto l’impiego dei mezzi aerei. Come sanno bene i sindaci, prima autorita’ di protezione civile, il Dipartimento coordina l’intervento della flotta aerea statale in seguito alle richieste di concorso negli interventi che provengono dalle regioni che per prime intervengono sul territorio con le loro flotte (in quanto l’antincendio boschivo e’ materia di competenza regionale); il Centro Operativo, dunque, ha risposto, secondo una la della Protezione Civile, con la consueta celerita’ a tutte le richieste pervenute, nei limiti della disponibilità’ degli assetti in quel momento impegnati su tutto il territorio nazionale’.