Governo, Consiglio dei Ministri n.28 del 11/05/2012

Roma,

11 Maggio 2012

Il Consiglio dei Ministri si è riunito oggi alle ore 11,30 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio, Mario Monti.Segretario il So…

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di redazione

Roma,

11 Maggio 2012

Il Consiglio dei Ministri si è riunito oggi alle ore 11,30 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio, Mario Monti.Segretario il Sottosegretario di Stato alla Presidenza, Antonio Catricalà. Razionalizzare, semplificare, rendere trasparenti e migliorare la qualità dei contributi pubblici destinati all’Editoria, tenendo conto di tre esigenze:1. Contribuire al conseguimento del pareggio di bilancio pubblico;2. Indirizzare le imprese verso l’innovazione e verso comportamenti aziendali coerenti con la trasformazione del mercato;3. Realizzare in pieno l’obiettivo di tutela del pluralismo e sostegno alla effettiva fruizione di prodotti editoriali reali. Sono queste le linee guida del decreto legge, approvato dal Consiglio dei Ministri, che ridisegna l’accesso per le imprese editrici di quotidiani e periodici ai finanziamenti pubblici. Il provvedimento di urgenza si rende necessario in ragione del periodo transitorio – previsto dal decreto “Salva Italia” – degli ultimi 2 anni di contributo diretto a quotidiani e periodici ed è quindi connesso alla maturazione di legittime aspettative da parte delle imprese. Il decreto legge ha 4 tratti salienti:1. I requisiti di accesso al contributo, che verrà erogato nel 2014, vengono rimodulati aumentando il rapporto tra distribuzione e vendita. Per le testate nazionali (quelle cioè distribuite in almeno 5 regioni, con una percentuale di distribuzione in ciascuna non inferiore al 5% della distribuzione complessiva) il rapporto è aumentato dal 15% al 30%. Per quelle locali dal 25% al 35%. Questo meccanismo è mirato a far diminuire i costi di distribuzione e stampa, spingendo le imprese a rendere più efficiente la propria rete distributiva.In ogni caso, il contributo per ciascuna azienda non può superare quello calcolato in misura piena per l’anno 2010.