CATANIA. La decisione di appoggiare Innocenzo Leontini alle ultime europee è stata decisiva per far scoccare l’intesa. Ad oggi però gli equilibri sono cambiati. La scelta dei senatori Giuseppe Compagnone e di Antonio Scavone di seguire Denis Verdini nell’Alleanza Liberale Popolare e Autonomie demarca un limite decisivo per l’alleanza che evidenzia un netto passo verso il riformismo renziano.
Risultati opposti delle due compagini secondo le parole di Scavone: “Quando ti spendi alle europee e come risposta hai la trascuratezza, per non dire altro, è chiaro che non c’è storia”. Antonio Scavone, intervistato da LiveSicilia, si toglie qualche sassolino e riscrive la mappa del rapporti con il partito di Berlusconi: “Sia chiaro, non ho mai giurato fedeltà a Forza Italia. Posso dire, invece, che come parlamentare sono stato leale al centrodestra e infatti lì resto, qui non si va da nessuna altra parte. Oggi vedo una FI in fase di riorganizzazione e speriamo che lo faccia bene e a partire dalla Sicilia”.
Conclude Scavone: “Vedo che il Pd isolano è articolato al momento in diverse compagini. Mi pare che siano in una fase di riorganizzazione, ma tutto ciò non ha nulla a che vedere con la nostra intuizione che è quella di non lasciarci schiacciare dal bipolarismo”.
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