Focolaio ospedale di Sciacca, preoccupati i sindaci della zona

Focolaio ospedale di Sciacca. Sciacca è tra le zone siciliane più colpite dal Coronavirus. Il numero di contagiati ha raggiunto infatti i 19 casi, tutti localizzati in particolare nel focolaio partito all’ospedale Giovanni Paolo II. Tutto è partito da una dottoressa del polo sanitario che aveva avuto contatti con delle persone di Bergamo.

Focolaio ospedale di Sciacca, i sindaci richiamano l’attenzione sulla situazione di emergenza del Giovanni Paolo II

Dopo questo incontro, il virus si è propagato tra i colleghi dell’ospedale e i suoi familiari. La dottoressa si trova adesso in buone condizioni di salute, e solo tre tra tutti i contagiati sono stati ricoverati. Gli altri invece si trovano in quarantena presso le proprie abitazioni.

Se il numero di casi dovesse crescere ancora, la situazione diventerebbe difficilmente gestibile per il centro dell’agrigentino. Secondo la sindaca Francesca Valenti, Sciacca sta già vivendo una situazione di emergenza. A partire dalle mascherine e dagli altri dispositivi di protezione, che non sarebbero sufficienti per tutti coloro che si ritrovano ad assistere i bisognosi.

Insieme a lei, anche i sindaci di altri 16 comuni della zona hanno fatto sentire la propria voce. Hanno scelto infatti di lanciare un appello alle autorità, in particolare al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per richiamare l’attenzione sulla situazione preoccupante di emergenza che si sta vivendo in questi giorni.

A partecipare alla richiesta di aiuto sono stati i sindaci di Alessandria della Rocca, Bivona, Burgio, Calamonaci, Caltabellotta, Cattolica Eraclea, Cianciana, Lucca Sicula, Menfi, Montallegro, Montevago, Ribera, Sambuca di Sicilia, Santa Margherita di Belice, Santo Stefano Quisquina, Sciacca e Villafranca Sicula. I primi cittadini si spingono a chiedere misure restrittive più efficaci, simili a quelle adoperate nelle zone rosse della provincia di Lodi e nel Veneto. Spaventa la potenziale diffusione del contagio, che porterebbe a gravare ulteriormente sulle strutture sanitarie della zona, già in serie condizioni di vulnerabilità.

I sindaci hanno richiesto il potenziamento delle attrezzature sanitarie in dotazione agli ospedali della zona, il “Giovanni Paolo II” di Sciacca e l’ospedale di Ribera. Ma si appellano anche alla Protezione Civile, chiedendo un coinvolgimento più diretto e delle informazioni tempestive e trasparenti sulla diffusione del Coronavirus.