False vaccinazioni alla Fiera di Palermo, indagata un’infermiera

Una infermiera vaccinatrice dell’hub allestito nella Fiera del Mediterraneo di Palermo, avrebbero chiuso un «accordo corruttivo», in base al quale la donna, in cambio di denaro, avrebbe simulato la vaccinazione agli altri due indagati, oltre che a due parenti di uno di questi.

Tre i fermi eseguiti dalla Digos di Palermo su ordine della procura diretta da Francesco Lo Voi per false vaccinazione anti-Covid. I reati contestati sono di corruzione, falso ideologico in atto pubblico e peculato.

Tra i fermati anche Filippo Accetta, leader locale del movimento No Vax e protagonista anche di alcune manifestazioni nazionali, Giuseppe Tomasino e Anna Maria Lo Brano, un’infermiera che lavora all’ospedale Civico e faceva finta di inoculare i vaccini nell’hub della Fiera del Mediterraneo.

L’infermiera che lavorava nell’hub vaccinale della Fiera del Mediterraneo di Palermo avrebbe incassato 100 euro per ogni finto vaccino anti covid.

Le indagini hanno portato ai tre grazie a intercettazioni telefoniche ed ambientali e riprese video nel centro di vaccinazione, che hanno permesso di accertare che l’infermiera avrebbe effettuato altre otto false vaccinazioni, tra cui un’altra infermiera che operava presso la Fiera del Mediterraneo ed un poliziotto della questura di Palermo.

Sono stati infine sequestrati i dati informatici inseriti presso la “Piattaforma nazionale digitai green certificate» del Ministero della Salute – con conseguente sospensione e blocco della loro operatività dei Green Pass di tutti i soggetti che hanno effettuato i falsi vaccini.

L’infermiera dopo avere svuotato la siringa dal siero fingeva di iniettare il vaccino nel braccio del destinatario senza iniettare nulla ne muovere lo stantuffo. Il tutto si evince chiaramente dalle immagini video acquisite dagli inquirenti.

Dalle indagini al momento non è emerso alcuna responsabilità dei medici operanti nell’hub ne di alcun finzionario.