Double Face: formulate le richieste di pena, 10 anni e mezzo per Montante

Double Face. L’accusa del processo Double Face, rappresentata dal procuratore capo di Caltanissetta Amedeo Bertone insieme con i pubblici ministeri Stefano Luciani e Maurizio Bonaccorso, ha formulato, al termine della requisitoria, la richiesta di pena per tutti gli indagati. A Montante va la pena maggiore: dieci anni e mezzo. Montante, già in carcere, da quasi un anno, è stato accusato di aver raccolto informazioni, in maniera illecita, anche sulle vicende giudiziarie che lo riguardano, ma soprattutto per esercitare pressioni sulla stampa, così come dichiarato dai giornalisti coinvolti nelle indagini, come Attilio Bolzoni ed Enzo Basso. Ed inoltre l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, in cui è stato inquadrato penalmente il Sistema Montante, che si basava, come è stato dimostrato, su scambi di favori, raccomandazioni. Il tutto per cooptare nuovi associati ed accrescere potere.

A dicembre, insieme a Montante erano stati rinviati a giudizio altre 12 persone, più altre che avevano chiesto il rito abbreviato. Anche allora, i due Pm non erano riusciti a trovare nelle 2400 pagine di richiesta di custodia un solo motivo per una possibile richiesta di proscioglimento.

Le richieste di pena per gli altri imputati

Davanti al giudice Graziella Luparello, sono state formulare le richieste di pena, anche per gli altri imputati: per l’ ufficiale della Guardia di Finanza, Gianfranco Ardizzone, sono stati chiesti quattro anni e sei mesi, per Marco De Angelis, funzionario della questura di Agrigento, sono stati chiesti sei anni e undici mesi di carcere, mentre per Andrea Grassi, attuale questore di Vibo Valentia, la richiesta dei Pm è stata di due anni e otto mesi di reclusione, e per finire, per Diego De Simone, responsabile security di Confindustria, l’accusa ha chiesto sette anni e un mese di carcere. L’unico per cui è stata richiesta una assoluzione è Alessandro Ferrara, dirigente della Regione Siciliana. Tutti gli altri sono stati accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, di rivelazione di notizie coperte dal segreto d’ufficio, e di favoreggiamento.