Disabilità e promozione sociale, in arrivo 3 milioni dalla Regione

Disabilità e promozione sociale. La Giunta regionale siciliana ha dato il via libera a due bandi, per un totale di oltre tre milioni di euro, finalizzati a progetti che riguardano la vita indipendente delle persone con disabilità, progetti finalizzati al contrasto delle ludopatie e altri legati alla solitudine degli anziani.

Disabilità e promozione sociale: l’80 per cento dei fondi arriva dal ministero per le Politiche sociali

I fondi sono finanziati per l’80 per cento dal ministero per le Politiche sociali e per la restante parte dalla Regione Siciliana. La prima misura consentirà a diciotto ambiti territoriali di avviare iniziative che mirino a rendere sempre più autonomo il disabile, compresa la creazione di specifiche forme di edilizia residenziale ‘su misura’.
Il secondo ambito è invece destinato alle associazioni del Terzo settore che si occupano di problemi legati al gioco al loro contrasto, oltre che al coinvolgimento della popolazione anziana che soffre di patologie legate alla solitudine.
«La tutela e il miglioramento delle condizioni sociali delle persone più deboli – afferma il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci – sono tra le nostre priorità. I progetti finanziati serviranno ad aggiungere un tassello in più anche su questo fronte di lavoro».

L’impegno delle Regione anche in tema di istruzione e Università

Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ha inoltre ricevuto nei giorni scorsi a Palazzo d’Orleans il rettore dell’Università di Palermo, Fabrizio Micari per discutere i temi relativi ai consorzi universitari, all’Ersu, all’edilizia residenziale per gli studenti fuori sede, ai rapporti tra ateneo e Regione, con particolare riferimento alla sottoscrizione di convenzioni che prevedano anche l’impiego a tempo determinato di neolaureati nell’amministrazione regionale per alcune specifiche materie.
“Vogliamo contribuire – evidenzia il presidente Musumeci – a rendere i nostri atenei maggiormente apprezzabili per evitare ‘una mobilità passiva’, con perdita di capitale umano. Siamo convinti che le nostre università siciliane possano diventare polo di attrazione per gli studenti stranieri provenienti anche da Paesi lontani, cogliendo così  l’opportunità della centralità dell’Isola nel bacino euroafroasiatico”.