Chiamate al 118 in calo, effetto rallentamento della curva

I contagi rallentano ovunque e anche in Sicilia, i dati di ieri parlano di 1189 nuovi casi a fronte dei 1566 del giorno precedente: un dato che fa ben sperare.

A calare sono anche le chiamate al 118 in riferimento al servizio di emergenza Palermo-Trapani: si tratta di una diminuzione del 40 per cento dei pazienti che hanno bisogno di pronto soccorso. Si riduce anche il numero delle chiamate, da 600 si è passati, nell’ultima settimana, a 400 al giorno.

Settanta di queste sono per casi sospetti di Covid, prima mediamente al giorno erano 150, praticamente più del doppio: un calo delle richieste di soccorso che è un buon segnale.

Sono stati mesi di reale emergenza per gli operatori del 118, che al pari delle altre figure del settore sanitario hanno lavorato incessantemente per gestire il gran numero di richieste di soccorso, per problemi respiratori e infettivi soprattutto.

Adesso possono tirare un po’ il fiato, ma non bisogna abbassare la guardia, come suggeriscono i medici che non hanno ben accolto la notizia che la Sicilia sia passata in zona gialla.

“Avrei preferito che rimanessimo zona arancione, almeno fin quando non arriverà il vaccino, l’unico capace di fermare i contagi e debellare il virus. – dichiara il direttore del 118 Palermo-Trapani, Fabio Genco al Giornale di Sicilia -. Riprendere alcune abitudini che in questi mesi, con sacrifici, avevamo messo da parte, può essere pericoloso per la diffusione del covid. Molto probabilmente questi miglioramenti ci sono grazie alle restrizioni messe in atte finora”.

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