Caso Saguto, chiesti quasi 16 anni da pm di Caltanissetta e interdizione

Caso Saguto. Un sistema “perverso e tentacolare”, “creato e gestito” da Silvana Saguto, l’ex Presidente della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo che “ha sfruttato e mortificato il suo ruolo di magistrato”, questi i punti salienti della requisitoria del pm Bonaccorso al termine della quale ha richiesto la condanna a 15 anni e 10 mesi per Silvana Saguto, l’ex presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, accusata di essere stata a capo di un sistema illegale nella gestione dei beni sequestrati alla mafia. Chiesta anche l’interdizione per 5 anni dai pubblici uffici.

Caso Saguto: le altre richieste di condanna

La procura ha chiesto la condanna a 12 anni e 3 mesi per uno dei principali imputati, l’avvocato Gaetano Cappellano Seminara, amministratore giudiziario. Nove anni e 1o mesi per l’ingegner Lorenzo Caramma, marito di Silvana Saguto; 11 anni e 10 mesi per il professor Carmelo Provenzano; 6 anni per l’ex prefetto Francesca Cannizzo; 2 anni e 6 mesi per l’ex giudice della sezione misure di prevenzione Lorenzo Chiaramonte; 10 anni e 11 mesi per l’amministratore giudiziario Roberto Nicola Santangelo; 2 anni per l’amministratore giudiziario Walter Virga; 6 mesi per Emanuele Caramma, figlio della Saguto; 4 anni e 4 mesi per il docente universitario Roberto Di Maria; 5 anni per Maria Ingrao, moglie del professor Provenzano; 4 anni e 6 mesi per Calogera Manta, cognata di Provenzano; 8 anni e 1 mese per il colonnello della Dia Rosolino Nasca.

Chiesta l’assoluzione per Vittorio Pietro Saguto, padre dell’ex magistrato e per l’amministratore giudiziario Gabriele Aulo Gigante.

L’ex presidente nella gestione delle amministrazioni giudiziarie “era solita inserire persone senza alcuna competenza, come si sente anche dalle stesse intercettazioni. Sono persone che non sanno dove mettere le mani persone scelte in base all’amicizia o alla parentela”.