Bellolampo, slitta la riapertura della discarica

Slitta di qualche giorno la riapertura della discarica di Bellolampo chiusa dopo l’incendio scoppiato il 29 luglio. E’ quanto è stato deciso ieri nel corso di una riunione della Protezione Civile a Pa…

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di redazione

Slitta di qualche giorno la riapertura della discarica di Bellolampo chiusa dopo l’incendio scoppiato il 29 luglio. E’ quanto è stato deciso ieri nel corso di una riunione della Protezione Civile a Palermo. Il vertice iniziato intorno alle 16 è andato avanti per diverse ore ore e ha visto la partecipazione di rappresentanti di Comune, Provincia, Amia, Prefettura, vigili del fuoco, Ingv, Arpa e Azienda sanitaria provinciale.
Intanto il rogo risulta definitivamente spento. “I sopralluoghi fatti anche con l’elicottero e la telecamera ad infrarossi ‘ dice Gaetano Vallefuoco, comandante dei vigili del fuoco – dimostrano che non ci sono piu’ focolai che covano sotto i rifiuti. La temperatura corporea della discarica e’ nella norma”. “Sono state analizzate – dice il capo della Protezione Civile Pietro Lo Monaco – le problematiche croniche nella gestione della discarica ed abbiamo verificato che gli adempimenti assegnati all’Amia sono stati tutti eseguiti. E’ emerso, pero’, che c’e’ un parere dell’Ispra dello scorso 27 giugno che interdice la possibilita’ di abbancare i rifiuti in una zona compresa tra la terza e la quarta vasca. Dobbiamo meglio comprendere quale e’ la richiesta dell’Ispra e a tal fine ho gia’ chiesto un incontro. Mi auguro che entro venerdi’ possa essere tutto piu’ chiaro e si possa arrivare alla soluzione della vicenda. Al momento la discarica resta chiusa”.
Intanto gli ambientalisti protestano per come è stata gestita l’emergenza e faranno ventiquattr’ore di sciopero della fame in segno di protesta contro la gestione di Bellolampo e delle procedure di tutela della pubblica incolumità legate all’incendio che ha devastato la discarica lo scorso 29 luglio: dalle 8 di domani alle 8 del giorno dopo, un centinaio tra esponenti ecologisti, del volontariato, attivisti dei meetup, della difesa dei diritti umani, ma anche consiglieri comunali, hanno dato la propria adesione.