Miccichè propone Cascio come candidato a sindaco di Palermo

“Questo ormai periodico attacco strumentale a Miccichè – scrive in una nota il coordinatore regionale Salvatore Sparacino – è diventata, come già detto in altre occasioni, ormai monotona e fastidiosa, oltre ad essere controproducente per tutti perché danneggia il partito siciliano che grazie a Miccichè è risalito a numeri importanti dopo il tragico periodo delle percentuali dello zero virgola.

Non è il momento – aggiunge – di riproporre polemiche sterili alla vigilia di importanti competizioni elettorali, ma in un momento così delicato e importante, occorre un forte e chiaro richiamo all’unità di tutti a cominciare da chi, dentro Forza Italia, ricopre importanti ruoli politici e di governo della Sicilia. 

Chiedere collegialità nelle decisioni e poi non presentarsi agli incontri di partito la dice lunga sulla bontà di queste tesi sostenute da qualcuno. I Seniores di Sicilia – conclude Sparacino – ribadiscono di sostenere convintamente e fortemente l’operato e l’impegno di Gianfranco Miccichè per rafforzare ulteriormente la crescita di Forza Italia in Sicilia”.

Le divisioni all’interno di Forza Italia sarebbero state innescate dalla riunione svoltasi ieri sera all’Ars, in collegamento telefonico anche con Silvio Berlusconi e alla presenza della senatrice Licia Ronzulli, venuta a Palermo per fare il punto sulle prossime elezioni comunali e regionali. All’incontro non hanno partecipato alcuni esponenti del partito come gli assessori regionali Marco Falcone, Gaetano Armao e Marco Zambuto. Nel corso della riunione è stata decisa la candidatura di Francesco Cascio, esponente di Fi, a sindaco di Palermo.

“Rimango sbigottito leggendo alcune dichiarazioni di esponenti del mio partito che rimproverano il nostro coordinatore regionale Gianfranco Miccichè di essersi macchiato di chissà quali crimini politici”. Lo scrive in una nota il commissario provinciale Luigi Vallone che aggiunge: “Ricordo a chi ha memoria corta che il gruppo di Forza Italia all’ARS è maggiore rispetto all’inizio della legislatura e a fronte di qualche uscita sono approdati nel partito in Sicilia numerosissimi amministratori locali, sindaci, assessori, consiglieri comunali e di circoscrizione. Amici che stanno sul territorio a contatto con gli elettori.

Sono certo che senza la guida di Miccichè il partito sarebbe spostato decisamente a destra a fare da stampella ad altri partiti. Probabilmente alcuni vorrebbero che Forza Italia ritornasse al passato quando con altra guida ci si specchiava con numeri da prefisso telefonico. Grazie all’acume politico di Miccichè il partito in Sicilia ha riconquistato posizioni di prestigio posizionandosi tra le regioni migliori d’Italia in fatto di consensi. Evidentemente questo dato incontrovertibile a qualcuno non aggrada.

Leggendo i resoconti dell’incontro di ieri sembrerebbe – prosegue Vallone – che la proposta di candidare a sindaco di Palermo Francesco Cascio sia stata fatta come primogenitura dal senatore Schifani. Anche qui bisognerebbe fare uno sforzo mentale o una semplice ricerca per appurare che fu proprio Miccichè a fare il nome di Cascio, qualche mese fa, proposta ribadita qualche settimana dopo al convegno di Forza Italia a Mazara del Vallo. Infine – conclude Vallone – gli assenti hanno sempre torto. Chiedono collegialità e poi disertano gli incontri ufficiali oppure, da parte di qualche parlamentare e qualche assessore c’è solo voglia di mettere benzina sul fuoco delle polemiche, sterili, ma che potrebbero servire solo per proprio tornaconto a discapito del partito?”