Ars, stop in aula al ddl sull’albergo diffuso rinviato a martedì

Rinviato a martedì mattina dal presidente vicario Antonino Venturino il dibattito e la modifica del disegno di legge sull’albergo diffuso. Si riparlerà in Quarta Commissione del ddl la legge e nel pomeriggio se ne riparlerà in aula. Tra gli interventi il aula quello del deputato Vincenzo Vinciulo (Pdl)interviene ad alta voce sul fatto che se il governo volesse partecipare all’approvazione delle leggi si deve presentare agli orari e nelle date stabilite. Il governo non può pensare di bloccare l’attività legislativa del Parlamento. Gli assenti hanno sempre torto. Tutti i colleghi vogliono votare velocemente questa legge. Il disegno di legge deve rimanere incardinato. E martedì mattina può subire dei cambiamento in commissione. Non togliamo nulla a chi hanno promosso il disegno di legge”.

Il disegno di legge sull’albergo diffuso mira ad introdurre anche in Sicilia la regolamentazione ed il riconoscimento dell’albergo diffuso, una forma di ricettività innovativa la cui idea chiave è quella di dislocare gli alloggi nelle abitazioni del centrostorico e garantire la presenza di locali adibiti a spazi comuni per gli ospiti. L’albergo diffuso si è rivelato particolarmente adatto per valorizzare borghi e paesi con centri storici di interesse artistico od architettonico, che in tal modo possono recuperare e valorizzare vecchi edifici chiusi e non utilizzati ed al tempo stesso possono evitare di risolvere i problemi della ricettività turistica con nuove costruzioni’. L albergo diffuso, quindi, accoglie il turista facendolo immergere nelle atmosfere autentiche della vita dei piccoli borghi e centri storici aiutandolo a conoscere abitudini e usanze originarie, a vivere la quotidianità locale e a degustare prodotti enogastronomici tipici. Inoltre guarda alla salvaguardia dell’ambiente, al recupero urbanistico, alla valorizzazione delle tradizioni, dando al tempo stesso opportunità occupazionali e imprenditoriali, con ricadute positive sulle attività commerciali esistenti, nonché sui centri commerciali naturali. Alla base della realizzabilità dell’albergo diffuso risiede il concetto di rete che va a svilupparsi tra tutti gli attori coinvolti: dai gestori ai proprietari degli alloggi, da chi gestisce i servizi collaterali, alla comunità tutta. La nostra Regione è ricchissima di centri storici affascinanti e piccoli borghi montani dove questo nuovo modello di ricettività potrebbe offrire sviluppo oltre che opportunità occupazionale a inoccupati e disoccupati.

Dibattito in aula per il rinvio in quarta commissione per il ddl di iniziativa del Movimento 5 Stelle sulla regolamentazione dell’albergo diffuso in Sicilia. Il presidente vicario dell’Ars Antonio Venturino stava per mettere ai voti la formale richiesta di rinviare in commissione il ddl, inoltrata da Toto Cordaro, che insieme alla collega Bernardette Grasso ha auspicato “un approfondimento” anche per regolamentare la materia fiscale dell’albergo diffuso. Il voto del parlamento al rinvio in commissione è stato evitato dall’intervento di Antonello Cracolici (Pd), che ha proposto una semplice sospensione della trattazione in commissione territorio e ambiente, senza però cancellare l’iscrizione del ddl dal calendario lavori dell’Aula per quindici giorni, come prevede la prassi del rinvio in commissione. La proposta di Cracolici ha avuto il benestare della presidenza e ha ottenuto il consenso di Cordaro, che ha ritirato la sua richiesta. Ha suscitato i malumori dell’Aula l’assenza del governo nella trattazione del ddl, non è presente infatti ai lavori d’Aula l’assessore al Turismo Michela Stancheris. Per Vincenzo Vinciullo “non si interrompono i lavori dell’Aula per l’assenza del governo, il ddl deve rimanere incardinato e messo ai voti anche con l’assenza del governo”. Contrari al riesame i padri del ddl, gli stellati Claudia La Rocca e Giampiero Trizzino. In particolare La Rocca è intervenuta in aula disgustata dal dibattito dell’aula: “Sono delusa da questo governo. Ciò che è avvenuto per il bilancio nei confronti del lavoro delle Commissione, che non viene mai rispettato. Questa norma è una legge in altre regioni con meno articoli. Le unità abitative rimangono tali e quindi pagheranno così l’Imu. All’ultimo momento vengono sollevate problemi e questioni. Questo è l’emblema dell’immobilismo di questo Parlamento”.