Roma, 15 Mar. – Oggi, venerdì 15 marzo 2013, il Parlamento riparte nel caos più totale. Già la scelta dei presidenti di Camera e Senato ha aperto profonde spaccature tra le forze politiche uscite contemporaneamente vincitrici e sconfitte dalle ultime elezioni politiche.
Bersani voleva concedere lo scranno più alto di Montecitorio al M5S, in cambio di un appoggio grillino al candidato Pd per Palazzo Madama. Ma Grillo lo ha sfidato a tagliare gli stipendi dei parlamentari Pd, massimo 2500 euro netti al mese (più benefit) come hanno già fatto quelli del suo movimento.
Le Camere si riuniranno, quindi, sapendo che le prime votazioni saranno un nulla di fatto. il M5S presenterà i propri candidati, scelti attraverso votazioni interne (Fico per Montecitorio, Orellana per Palazzo Madama); il Pd consegnerà scheda bianca.
Al Senato, il regolamento prevede che, dopo la terza votazione, scatti il ballottaggio tra i candidati più votati. Questo ballottaggio si svolgerà domani sera. E qualcuno mette in giro la voce che alla Camera andranno a rilento per vedere come finisce nell’altro ramo, e regolarsi di conseguenza. L’unica buona notizia per le istituzioni repubblicane è che il Pdl non farà l’annunciato Aventino, ma continuerà la passerella al capezzale del leader, Silvio Berlusconi, ancora ricoverato.
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