Cinema, tv e spettacolo

Villa Lampedusa, mostra di Guido Guzzo nello spazio dello chef Fontana

Villa Lampedusa, mostra di Guido Guzzo nello spazio dello chef Fontana. Nella dimora estiva che fu di Tomasi di Lampedusa, in via dei Quartieri 104 a Palermo, si inaugura venerdì 29 dicembre alle 19 la mostra “Mini antologica di Guido Guzzo”, che apre il ciclo di appuntamenti “Arte e cucina al Gattopardo” ideati dallo chef Beppe Fontana e da Daniela Blandi Puleo, mecenate che nella primavera del 2017 ha rilevato il locale di Villa Lampedusa. Musica del jazzista palermitano Filippo Cuticchio al piano, accompagnato da Samuele Davì alla tromba. Ingresso gratuito.

Villa Lampedusa, “I Cementi” e le “Combustioni”

Nella mini antologica, curata da Maria Sole Cinà, saranno esposti una decina di quadri di Guido Guzzo di tre differenti periodi: “I Cementi”, punto di partenza dell’esperienza teatrale, scoperti durante la realizzazione di scenografie; le “Combustioni”, informali con carte, colori e colla; l’astrattismo con plastica impastata al colore e bruciata. La sua arte materica si sviluppa su pannelli di compensato, tele e MD, assemblati a cementi, colle, sabbia, colori, e si alterna alle plastiche combuste, impastate con il colore e bruciate con il cannello.

Guido Guzzo, l’espressività dell’anima

Il risultato sono rilievi e superfici che conferiscono sensazioni tattili e varie sfumature di colore, «attraverso una generica percezione di inquietudine figlia della espressività dell’anima che i miei quadri contengono» afferma Guzzo. Nato a Palermo e laureato all’Accademia di Belle Arti, ha collaborato con il Teatro Massimo e con il Biondo come realizzatore scenografico. Tra i suoi lavori teatrali il Principe Costante con la regia di Cesare Lievi e Il Racconto di inverno di William Shakespeare. Ha esposto in gallerie palermitane, a Roma, Milano e Londra.

Beppe Fontana, lo chef-architetto

Beppe Fontana, palermitano, autodidatta, ha scoperto i fornelli a 14 anni. È  considerato uno “chef architetto”. Il suo percorso culinario, infatti, prende spunto dalla cucina siciliana rivisitata e si caratterizza, oltre che per l’assenza di soffritti e fritture, anche per la progettazione dei suoi piatti, abbinando forme e colori. «Credo che la creatività sia una cosa sola che si esprime in forme diverse – afferma Fontana -. Ospitare arte e cultura al Gattopardo è il modo giusto per omaggiare l’uomo di cultura a cui è dedicato».

Redazione

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