Ultim’ora, ecco il BONUS AMORE: 400 euro per le coppie sposate | Finalmente viene premiata la fedeltà

Buone notizie per alcune categorie di persone, in particolare per i coniugi che potranno godere di benefici fiscali.
In Italia, il trend dei matrimoni mostra un calo costante da diversi anni, confermando una profonda trasformazione nelle scelte di vita e nella concezione della famiglia. Secondo i dati ISTAT più recenti, l’anno scorso sono stati celebrati 184.207 matrimoni, segnando una diminuzione del 2,6% rispetto all’anno precedente.
Parallelamente alla diminuzione dei matrimoni, si assiste anche a un’evoluzione nel numero di divorzi. Contrariamente a un’idea diffusa, i dati ISTAT mostrano in realtà anche un calo di separazioni, seppur minimo, e divorzi. Ciò può sembrare in controtendenza, ma va contestualizzato con la diminuzione del numero totale di unioni coniugali.
Tuttavia, se si guarda al lungo periodo, il numero di divorzi è cresciuto significativamente. Ad esempio, tra il 2008 e il 2014, il numero di divorzi si era mantenuto sostanzialmente stabile, ma l’introduzione del “divorzio breve” nel 2015 ha portato a un’impennata.
Questo scenario riflette una società in cui le coppie tendono a sposarsi più tardi, se si sposano, e in cui le unioni civili sono in aumento. La diminuzione dei matrimoni, soprattutto quelli religiosi, e la contemporanea incidenza dei divorzi, indicano un mutamento delle dinamiche relazionali.
Cosa è l’IMU e chi non la paga
L’IMU (Imposta Municipale Unica) è un’imposta patrimoniale di competenza comunale che si applica sul possesso di immobili, siano essi fabbricati, aree fabbricabili o terreni agricoli. Il suo gettito è destinato interamente ai Comuni. Il calcolo dell’IMU si basa sul valore catastale dell’immobile e sulle aliquote stabilite annualmente da ogni singolo Comune.
Sono esenti dal pagamento dell’IMU principalmente le abitazioni principali non classificate nelle categorie catastali di lusso. Altre esenzioni includono gli immobili posseduti dallo Stato e dagli enti pubblici non territoriali, i fabbricati rurali ad uso strumentale, e in alcuni casi specifici gli immobili di interesse storico.

Case separate? Niente IMU
Così come riporta “Il Sole 24 Ore”, una sentenza della Corte Costituzionale ha stabilito che i coniugi con residenze e dimore abituali separate, purché in immobili di proprietà e ubicati nello stesso Comune, possono ottenere l’esenzione IMU su entrambe le case. Il principio fondante stabilisce che l’esenzione spetti a chi dimora e risiede anagraficamente nell’immobile, senza richiedere la convivenza.
In sostanza, la possibilità della “doppia esenzione” coniugale, una per ciascuna abitazione principale, è riconosciuta se ognuno dei coniugi risiede e dimora stabilmente nella propria abitazione. La decisione offre la possibilità di richiedere il rimborso dell’Imu versata negli anni precedenti, ipotizzando una spesa in media di 200 euro annuali, una coppia può risparmiare circa 400 euro l’anno.