Procura Palermo chiede rinvio a giudizio per Salvini per Open Arms

La Procura di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio per Matteo Salvini, con l’accusa di sequestro di persona e rifiuto d’atto d’ufficio.

I fatti contestati si riferiscono al divieto di sbarco a Lampedusa (deciso da Salvini che all’epoca era ministro dell’interno) di 147 migranti soccorsi in mare dalla ong Open Arms ad agosto del 2019 che rimase 20 giorni ferma davanti alla maggiore delle Pelagie. Fu poi ordinato lo sbarco dai magistrati di Agrigento.

“La Procura di Palermo ha chiesto rinvio a giudizio e processo contro di me per sequestro di persona, 15 anni di carcere la pena prevista – afferma Salvini – . PreoccupatoProprio no. Sono orgoglioso di aver lavorato per proteggere il mio Paese, rispettando la legge, svegliando l’Europa e salvando vite. Se questo deve provocarmi problemi e sofferenze, me ne faccio carico con gioia. Male non fare, paura non avere”.

La richiesta è stata formulata dal capo della Procura Palermo, Francesco Lo Voi. Il comune di Barcellona (Spagna), il comune di Palermo e Emergency sono stati ammessi come parti civili nell’udienza preliminare, che ora diventano 21.

“Il tribunale ha ammesso il Comune di Palermo tra le parti civili nel processo Open Arms che vede imputato Salvini. – dichiara il consigliere comunale Igor Gelarda – Come mai, però, l’Amministrazione Orlando non si è mai costituita in quello che è stato il più importante processo contro la mafia degli ultimi anni? Per il processo Cupola 2.0, infatti, quando gli inquirenti hanno evitato che si ricostituisse la commissione provinciale di Cosa nostra, il Comune non risulta tra le parti civili.
Non ha mai fatto richiesta di essere inserito tra gli enti danneggiati. Diversamente da come hanno fatto altri comuni della provincia di Palermo. Eppure si è trattato di un processo importantissimo, il cui primo grado dello stralcio abbreviato si è chiuso con 46 condanne, 435 anni complessivi di carcere. Certamente non può che lasciare perplessi il fatto che per un grave processo di mafia il Comune non abbia sentito la necessità di ribadire che Palermo è città dei diritti, per un processo controverso e anomalo, come quello contro l’allora ministro Salvini, invece il
sindaco Orlando si è subito attivato. Crediamo che Orlando debba chiarire, che lo debba fare proprio oggi che il Comune è stato ammesso parte civile, e dia delle immediate spiegazioni ai palermitani”.

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