Tre fermi per l’omicidio di un 39enne allo Sperone: estorsioni e scommesse

Nelle prime ore del 27 febbraio la Polizia di Stato, segnatamente personale della Squadra Mobile e della S.I.S.C.O., ha eseguito un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica di Palermo – Direzione Distrettuale Antimafia – nei confronti di tre indagati, ritenuti responsabili a vario titolo di omicidio, tentato omicidio, porto abusivo d’arma da fuoco e tentata estorsione, reati aggravati dal metodo mafioso.

I provvedimenti precautelari scaturivano dall’attività di indagine conseguente all’omicidio di Giancarlo Romano, attinto da colpi di arma da fuoco nel pomeriggio di ieri 26 febbraio, in via XXVII maggio e del tentato omicidio di C.A., cl. ’95, tuttora in pericolo di vita per le gravissime lesioni riportate all’addome ed alla testa.

Quest’ultimo, tra i destinatari del provvedimento di fermo di indiziato di delitto, si era reso protagonista di un primo scontro a fuoco, avvenuto pochi minuti prima, di fronte ad una sala scommesse, sita in corso dei Mille, nel quale erano rimasti feriti un avventore dell’esercizio, nonché M.C. cl. ’69, autore dell’omicidio di Giancarlo Romano.

Il contrasto che determina il conflitto a fuoco trae origine dal tentativo di estorsione sui proventi illeciti generati dalle scommesse clandestine ed in particolare da un debito maturato dall’autore dell’omicidio nei confronti della vittima.

La ricostruzione dei fatti è avvenuta mediante la visione delle immagini registrate dalle telecamere di video sorveglianza installate nella zona, nonché in virtù dell’attività di riscontro degli elementi assunti nel corso delle numerose perquisizioni effettuate dagli investigatori nelle ore immediatamente successive agli eventi delittuosi.

Nel corso delle stesse venivano anche rinvenute due armi utilizzate negli scontri a fuoco.

Giova precisare che la responsabilità penale delle condotte elencate sarà definita solo dopo l’emissione di eventuali sentenze passate in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.