ROMA (ITALPRESS) – Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 febbraio, le coste del nostro Paese sono state ancora una volta scenario di una nuova strage di migranti. Un caicco partito qualche giorno prima dalla Turchia si è spezzato a poche centinaia di metri dalle coste di Cutro, in Calabria. Un episodio che ha colpito nella sua sensibilità una buona parte della popolazione italiana. A sentirsi maggiormente coinvolti e colpiti sono soprattutto i residenti del Sud (40%) e delle Isole (35,1%), più vicini, anche solo geograficamente, alla tragedia.Le vicende e i racconti che si sono susseguiti sui media sono stati seguiti con interesse e attenzione da quasi la metà della popolazione italiana, mentre 1 cittadino su 4 ha evitato di guardarle a causa dell’eccessiva enfasi dei media nel raccontare questi drammi. Come spesso accade, questa tragedia ha scatenato un acceso dibattito, anche politico, sulla ricerca dei colpevoli. Secondo gli italiani, le colpe principali di tutto quanto successo sono da attribuire prima di tutto agli scafisti (42,8%) che lucrano su queste persone e, successivamente, ai Paesi di origine (33,4%) e alla scarsa collaborazione dell’Europa (32,3%). Solo il 6,7% ritiene questa tragedia legata al solo fato e al destino.
Dati Euromedia Research – Realizzato il 28/02/2023 con metodologia mista CATI/CAWI su un campione di 1.000 casi rappresentativi della popolazione italiana maggiorenne
– foto Euromedia Research –
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