Sea Watch approda a Lampedusa, forzato blocco: arrestata la comandante

Sea Watch approda a Lampedusa. Ha deciso la comandante Carola Rackete, ha deciso che non si poteva più aspettare, che questo “balletto diplomatico” era durato già troppo sulla pelle delle persone a bordo. Ha deciso consapevole delle conseguenze e questa notte ha forzato gli ultimo blocchi ed è approdata a Lampedusa.

Una specie di blitz in piena notte, come lo definiscono in molti, ma la Sea Watch dopo due settimane in mezzo al mare ha deciso di violare per l’ennesima volta l’alt intimatogli dalla Guardia di Finanza.

“Non ce la faccio più, devo portarli in salvo”, ha detto la comandante Carola Rackete all’equipaggio comunicando la decisione che aveva preso.

Sea Watch approda a Lampedusa, le conseguenze

La Gaardiadi Finanza, con la nave ormai ormeggiata in banchina, alle 2,45 di questa notte sono saliti a bordo e l’hanno arrestata per violazione dell’articolo 1100 del codice della navigazione: resistenza o violenza contro nave da guerra. E ora Rackete rischia una condanna da 3 a dieci anni.

L’arresto è stato formalizzato poco dopo nella caserma della Guardia di Finanza: con la manovra compiuta, è la tesi degli investigatori, Carola ha fatto resistenza alle autorità e ha rischiato di provocare un incidente. Per questo è probabile che le venga contestato anche il tentato naufragio. Notificato anche il provvedimento di sequestro della nave.

Dopo l’approdo  i medici e i volontari dell’Unhcr e dell’Oim sono saliti a bordo per un primo screening sanitario e per fornire ai migranti le prime informazioni. Migranti che al sorgere dell’alba hanno messo finalmente piede a terra.

“Non avevamo scelta – dice la portavoce della Ong Giorgia Linardi -. Alla comandante non è stata data nessuna soluzione nonostante avesse dichiarato da 36 ore lo stato di necessità. Era dunque sua responsabilità portare queste persone in salvo. La violazione non è stata del comandante, ma delle autorità che non hanno assistito la nave per sedici giorni”.