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Schifani: “Sono del segno del Toro, mi chiamano diesel. È dura ma andiamo avanti”

«Sono del segno zodiacale del Toro, mi chiamano diesel. È dura, lavoriamo, certe volte uno si stanca, ma quando uno vuole va avanti». Così il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, intervenendo al Festival del giornalismo enogastronomico di Galati Mamertino, organizzato dal giornalista del Sole 24 Ore Nino Amadore.

Schifani ha spiegato di aver voluto partecipare all’evento «per dare un segno di presenza da parte del Presidente della Regione e, chiaramente, del Governo regionale».
«È giusto che ci facciamo sentire vicini: il tema delle aree interne è stato richiamato più volte; il tema della viabilità, della qualità della nostra produzione – perché quella locale è davvero di eccellenza – e quello dei canali di sbocco e della commercializzazione sono tutti molto importanti», ha aggiunto.

Sul fronte economico, il governatore ha rivendicato i risultati raggiunti dalla sua amministrazione: «Per ora siamo ricchi, il problema è spendere. Riuscire a spendere non dipende da me. La provvista il Governo l’ha fatta. Abbiamo un boom economico grazie alla politica che stiamo attuando e una previsione per il 2025 di un ulteriore aumento delle entrate, pieno. È un dato consolidato: questi sono i segnali. Il risanamento dei conti, il boom economico, l’interesse turistico – per quest’ultimo è stato prorogato di un mese, su richiesta di Federalberghi, il bando Turismo Sicilia. Se dovesse avere un ottimo risultato, siccome sono fondi Fsc, cercherò di fare qualche correzione per rimpinguarlo».

Riguardo ai Fondi di Sviluppo e Coesione (FSC), Schifani ha annunciato un imminente incontro con il ministro per gli Affari europei, il Sud e le Politiche di Coesione, Tommaso Foti:
«La prossima settimana incontrerò il ministro Foti – bravissima persona – per sistemare il cronoprogramma degli Fsc. Stiamo andando bene, ma cercheremo di migliorare. Ci vado a nome di tutte le Regioni, perché presiedo la Conferenza delle Regioni su questo tema, e tutte chiedono all’unisono la rimodulazione dei cronoprogrammi. Molti hanno chiesto lo spostamento di un anno: siamo al primo anno di Fsc, quindi sono fiducioso. Riuscire a far andare avanti i fondi Fsc per la Sicilia vuol dire terme, fondo turismo, termovalorizzatori».

Il presidente della Regione è tornato anche sulle bocciature in Aula all’Ars del 9 ottobre, parlando di «amarezza personale» per la mancata approvazione della misura a sostegno del south working.
«Quello che mi dispiace di più è la south working: la riproporremo. Votare contro quella misura vuol dire votare contro i ragazzi siciliani. Consentiva ai giovani di tornare a lavorare qui, incentivando le imprese che permettono il lavoro a distanza. È un’amarezza personale politica, ma ci ritornerò. Sono episodi che rischiano di allontanare i cittadini dalla politica».

Critico anche il suo riferimento alla norma sull’editoria:
«Chi mi conosce sa che quando prendo un impegno cerco di mantenerlo. Poi, se questi impegni devono passare da filtri parlamentari non riesco a comprendere questa trasversalità di voto. È la seconda volta che succede, comincio a chiedermi perché. La norma sull’editoria era un testo condiviso anche con i giornalisti».

Non è mancato un passaggio sulla mancata approvazione del finanziamento per la realizzazione del film dedicato a Biagio Conte:
«Ho dovuto chiamare don Pino nel pomeriggio. Ha avuto belle parole per me. Ho conosciuto don Biagio: sei ore prima che morisse ci siamo visti, mi ha abbracciato e mi ha raccomandato i poveri. Con don Pino abbiamo un rapporto. Purtroppo il Parlamento ha bocciato questa norma. Le sue parole mi hanno incoraggiato ad andare avanti, mi hanno aiutato molto».

Quando, a Galati Mamertino, qualcuno gli ha fatto notare che «il diesel parte piano per andare lontano», Schifani ha sorriso e concluso: «E questo vuol dire».

Redazione

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