La stagione degli acquisti scontati 2012 parte dalla Sicilia che insieme alla Basilicata è la prima regione a partire con gli sconti, nelle altre regione iniziano da giovedì 5. Ma a prescindere dall’inizio ufficiale la crisi ed i consumi ridotti avevano già causato una serie di sconti e di promozioni già prima della data ufficiale del saldi. Secondo una stima dell’Ufficio studi di Confcommercio, con le svendite invernali ogni famiglia, spenderà in media 400 euro per l’acquisto di capi d’abbigliamento ed accessori, per un valore complessivo di 6,1 miliardi di euro, pari al 18% del fatturato annuo del settore. In media ogni persona spenderà 168 euro. Il Codacons, però prevede un clamoroso flop per gli sconti stagionali, sostenendo che solo il 40% delle famiglie potrà permettersi qualche acquisto e la spesa procapite si attesterà sui 110 euro, un calo delle vendite che raggiungerà il 30% in meno rispetto ai precedenti saldi invernali. A parte le previsioni più o meno ottimistiche, i commercianti sperano che i saldi portino una boccata d’ossigeno per le vendite, fino ad oggi per niente brillanti, a causa in primo luogo della crisi economica ma anche della stagione mite che non ha spinto gli acquisti autunno-inverno. Restano, comunque sempre valide le regole d’oro per evitare ‘bufale’, la prima indicazione chiara deve il prezzo. Deve essere indicato quello normale, la percentuale di sconto ed il prezzo al netto. Per il commercianti oggi è comunque una data storica perchè inizia la liberalizzazione degli orari. Secondo la legge 111 del 2011, i negozianti potranno decidere liberamente quando aprire e chiudere, così come massima libertà ci sarà anche per quanto riguarda le aperture domenicali. Una vera e propria rivoluzione che potrebbe favorire alcune categorie di consumatori: quelle ad esempio che non possono permettersi di fare shopping durante i giorni lavorativi e che hanno tempo libero soltanto nel weekend. Iniziativa importante per favorire lo sviluppo del commercio a dettaglio, ma l’elemento principale sarà sempre uno, la gente deve avere la possibilità di spendere, perchè se non ha i soldi, o la domenica o ad ora di pranzo, di acquisti non ne faranno. Certo è che se gli aumenti voluti da Monti, benzina, luce, gas, Iva, metteranno, com’è probabile, alle corde gli italiani che vivono di stipendio, i negozi potranno restare sempre aperti ed applicare gli sconti tutto l’anno ma saranno sempre più vuoti.
(Teleoccidente)
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