Regione Sicilia, si cercano 14 lavoratori: accettano anche diplomati

Concorsi Cefpas, nuove assunzioni a tempo indeterminato in Sicilia: opportunità di lavoro nella sanità regionale

Il Cefpas, Centro per la Formazione Permanente e l’Aggiornamento del Personale del Servizio Sanitario della Regione Siciliana, ha bandito nuovi concorsi pubblici per l’assunzione di personale amministrativo. Si tratta di un’importante occasione occupazionale rivolta sia a diplomati sia a laureati, con contratti a tempo indeterminato e a tempo pieno. Complessivamente saranno coperti 14 posti di lavoro da assegnare alla sede di Caltanissetta, rafforzando così la struttura amministrativa dell’ente.

Le selezioni riguardano due diverse categorie professionali del comparto non dirigenziale della Regione Siciliana. Da un lato sono previsti nove posti di categoria D per il profilo di Funzionario, dall’altro cinque posti di categoria C per il profilo di Assistente. Entrambe le figure saranno impiegate negli uffici amministrativi del Cefpas, contribuendo alle attività di supporto, gestione e organizzazione dei servizi formativi e sanitari.

I concorsi sono aperti a candidati in possesso dei requisiti generali previsti per l’accesso alla pubblica amministrazione, come la cittadinanza italiana o europea, il godimento dei diritti civili e politici e l’idoneità fisica all’impiego. Per il profilo di Assistente è sufficiente qualsiasi diploma di scuola secondaria di secondo grado, mentre per quello di Funzionario è richiesta una laurea, anche triennale, in ambiti come economia, giurisprudenza, scienze politiche, sociologia o comunicazione, oltre ai titoli equipollenti.

La procedura selettiva prevede una prova scritta unica, strutturata sotto forma di test a risposta multipla. I candidati dovranno rispondere a 60 quesiti volti a verificare le conoscenze sulle materie indicate nei bandi ufficiali. Durante la prova saranno inoltre accertate la conoscenza della lingua inglese e le competenze informatiche di base, elementi ormai centrali nei concorsi pubblici.

Nuove regole e niente banca dati

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