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Quirinale, Tajani “Un presidente della nostra area sarebbe perfetto”

MILANO (ITALPRESS) – “Il presidente si elegge con il massimo del consenso. Con la sinistra siamo al governo insieme, parliamone e confrontiamoci. È una cosa positiva per tutti, noi faremo la nostra parte, tutti devono parlare con tutti visto che la prima carica dello Stato rappresenta tutti”. Così Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia, in una intervista al “Corriere della Sera” conferma di essere d’accordo con le proposte di un confronto preventivo fra i leader dei partiti per arrivare ad un’elezione del prossimo capo dello Stato la più condivisa possibile.

“I numeri lo dicono, abbiamo tanti parlamentari come anche tanti rappresentanti delle Regioni. E c’è anche un gran numero di parlamentari che non sono iscritti a un partito, ed è la prima volta che un numero così importante di deputati e senatori, chiamiamoli indipendenti, si manifesta nell’elezione del presidente della Repubblica” aggiunge Tajani sulla possibilità che il centrodestra a differenza di altre volte può essere determinante.

“Io dico una cosa simile, un presidente di area del centrodestra sarebbe perfetto, ma anche perché ogni presidente si spoglia un attimo dopo l’elezione dell’abito di appartenenza e diventa garante della Repubblica, non ha più la maglia di una squadra ma quella della Nazionale, diventa al di sopra delle parti” dice il coordinatore degli azzurri che conferma la candidatua di Silvio Berlusconi: “Ha meriti e record che in pochi possono vantare. È obiettivamente un capitano di industria, un grande uomo di sport che ha vinto tutto, è l’uomo che ha governato più a lungo il nostro Paese, che è stato più votato, l’uomo che ha messo intorno a un tavolo Bush e Putin, l’uomo che più a lungo ha presieduto il Consiglio europeo. E a sinistra non vedo un candidato vero”. “Berlusconi – conclude Tajani -, anche in questi ultimi anni, ha dimostrato di tenere in primo luogo all’interesse nazionale. È quello che ha voluto più di altri Mario Draghi, e in ogni occasione possibile ha messo gli interessi del Paese davanti a quelli del suo partito. Pertini, Saragat, Napolitano, tutti erano di parte, tranne forse Ciampi, Einaudi, prima di diventare figure di garanzia. E non sottovalutiamo il fatto che Berlusconi resta l’ultimo presidente del Consiglio eletto, che ha vinto le elezioni come candidato premier”.

Redazione

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