Porto di Termini Imerese, nasce un Comitato per lo sviluppo sostenibile del progetto

Nel febbraio di quest’anno si è costituito il “Comitato città porto per un futuro sostenibile” in risposta alle notizie, sempre più insistenti, circa la possibilità che venisse stravolto il Piano Regolatore del Porto di Termini Imerese, approvato all’unanimità nel 2004 e, tuttora, in vigore, nonché per tutelare la nostra città dall’ennesima possibile svolta, che segnerà – in maniera significativa e forse definitiva – il futuro del nostro territorio.

L’Autorità Portuale di Sistema del Mare di Sicilia Occidentale, guidata da Pasqualino Monti, ha manifestato l’intenzione di dirottare gran parte del traffico commerciale, in atto presso il porto di Palermo,  sul vicino porto di Termini Imerese e utilizzare – in dispregio al predetto PRP – l’intero bacino portuale destinato al porto turistico, con la compiacenza dell’Amministrazione Comunale, frutto di una coalizione Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Liste civiche.

Il tutto promettendo, in cambio, un nuovo porto turistico che dovrebbe sorgere a sud dell’attuale molo di sottoflutto, presso la foce del torrente Barratina ed in prossimità dell’attuale Centro Raccolta rifiuti,  nonché del depuratore comunale, a ridosso della strada di collegamento con la zona industriale.

Come è evidente, l’intera aerea è interessata da problematiche tecniche e burocratiche, che ne renderebbero assai difficile un utilizzo nel senso proposto e, comunque, allontanerebbero nel tempo la realizzazione dell’opera portuale, con un consistente dispendio di risorse finanziarie pubbliche.

L’ipotesi progettuale del vigente PRP prevede, invece, la realizzazione del porto turistico a nord, in prossimità della spiaggia e a ridosso del molo di sopraflutto, e lo spostamento a sud del porto commerciale, allo scopo di allontanarlo dal centro abitato, dalla spiaggia e di collocarlo sulla direttrice della zona industriale e del casello autostradale, allo scopo di realizzare un polo nautico vicino alla spiaggia e all’accesso al centro abitato, privilegiando la via delle Terme come collegamento con il centro storico della città.

Il “Comitato città porto per un futuro sostenibile”, che già conta quasi 1.200 adesioni, sta combattendo una battaglia per il rispetto delle regole, rappresentate nello specifico dal più volte menzionato Piano Regolatore Portuale che chiediamo  venga applicato, a partire dalla questione riguardante il dragaggio dei fondali. Non servirebbe, e anzi risulterebbe un enorme spreco di risorse, dragare a – 10,00 s.l.m.m. il fondale della zona destinata a porto turistico dove, invece, il PRP prevede un fondale di -5 s.l.m.m..

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