Politiche antimafia a Messina, Consiglio Comunale approva Regolamento

Politiche antimafia a Messina: il Consiglio Comunale ha approvato il Regolamento. Il Regolamento antimafia è stato approvato dal Consiglio Comunale a seguito di una lunga corsa a tappe piena di battute d’arresto, che non hanno però fatto perdere di vista il traguardo finale. La città di Messina si dota così di uno strumento avanzato di lotta alla mafia.

Politiche antimafia a Messina, luci e ombre del percorso di approvazione

Soddisfazione del Comitato di Addiopizzo Messina, di Libera, della Fondazione Antiusura Padre Pino Puglisi e del Movimento Agende Rosse di Messina. Soddisfazione si, ma con una punta di rammarico per i tempi di approvazione: “Ci rammaricano un po’ i tempi di approvazione: luci e ombre che in ogni processo partecipativo sembrano ripetersi. Da cittadini impegnati nell’antimafia sociale siamo comunque contenti perché l’approvazione del testo non solo stabilisce misure importanti ma predispone la Città, pur ancora permeata da una presenza mafiosa ramificata, a poter ambire a migliorarsi, a riscattarsi, a ridisegnare i contorni di una comunità più giusta e solidale.

“Sono passati 20 mesi dalla proposta di delibera di Giunta, 4 lunghi anni da quando le nostre organizzazioni inoltravano all’Amministrazione Comunale di Messina una proposta di Regolamento per l’attuazione di politiche antimafia, comprensive di misure di contrasto alla corruzione, al gioco d’azzardo, al racket e con l’aspetto innovativo di sostegno alle imprese che denunciano – dichiarano gli esponenti delle organizzazioni che abbiamo appena citato, in una nota diffusa alla stampa -“.

Politiche antimafia a Messina, azione apripista per future regolamentazioni

“Un aspetto non secondario nel contrasto al fenomeno mafioso che attanaglia la nostra economia – si legge ancora nella nota – e può considerarsi, per certi versi, apripista per future regolamentazioni della materia negli enti locali. A ciò si aggiunge l’istituzione dell’Osservatorio Comunale Antimafia, pensato come strumento partecipativo per rendere esecutive le disposizioni contenute nel Regolamento, per aggiornare il quadro generale delle attività messe in campo dall’Amministrazione, collaborando con la stessa per l’adozione di iniziative di prevenzione e formazione rivolte in particolare ai giovani”.