Pensioni 2024, ti tolgono il 20% dell’assegno: vai in pensione con una miseria I L’hanno deciso proprio adesso

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Per le pensioni nel 2024 è previsto un taglio del 20%, si va in pensione veramente con una miseria. È stato deciso proprio in queste ore. 

Alla fine dell’anno tutti i nodi vengono al pettine. Per gli italiani e per il governo è il momento di pensare all’anno che sta arrivando e di fare i conti con quelli che saranno i soldi a disposizione dei cittadini per questo 2024.

Ovviamente per la condizione economica in cui l’Italia versa in questo momento, la preoccupazione è alta da parte di tutti. I prezzi continuano ad essere in rialzo, anche se il carburante sembra aver subito una frenata e sta lentamente scendendo, a differenza delle bollette di luce e di gas che continuano ad aumentare.

Intanto si aspetta che il governo Meloni approvi la legge di bilancio. La manovra prevista dall’attuale governo, sembra toccare punti molto fondamentali per tutti i cittadini italiani. In particolare, ad attendere le novità sono i pensionati.

Da una parte ci sono coloro che vorrebbero un aumento degli assegni, dall’altra invece, ci sono i cittadini che temono una riduzione netta del loro accredito, un timore, che in effetti è fondato, anche considerando le previsioni quasi catastrofiche che sono state auspicate.

Numerose le proteste dei sindacati

Alla luce di questa prospettiva sono state numerose le proteste che nelle scorse settimane sono state avanzate da parte dei sindacati che hanno il compito di difendere tutti i lavoratori. Come succede tutti gli anni, ogni pensionato dal 1 gennaio vedrà un ricalcolo delle pensioni.

Il taglio ormai è stato deciso e coinvolgerà tutte le pensioni che superano 4 volte la pensione minima, circa 2.100 euro lordi in tutto. In particolare è toccata la quota 103 che vedrà una netta riduzione  e cambieranno radicalmente i requisiti applicati fino a questo momento.

Pensione e quota 103 - sicilianews24.it
Pensione e quota 103 – sicilianews24.it – fonte: Web

Chiarimenti sulla quota 103

Mentre resteranno uguali le regole per la pensione di vecchiaia e per quella di anzianità, cambiano le regole per chi invece andrà in pensione anticipata. resterà la quota 13 con 62 anni di età più 41 anni di contributi. Per chi la sceglie l’assegno pensionistico sarà calcolato tutto utilizzando il metodo contributivo, questo vuol dire che l’importo sarà più basso per gli anni in cui si è lavorato prima del 1996.

Per chi sfrutterà la quota 103 le finestre di attesa per lasciare il lavoro passeranno a 7 mesi, contro i 3 precedenti se si lavora nel privato, per i lavoratori del pubblico invece i mesi saranno 9. L’importo massimo di quota 103 sarà di massimo 2.100 euro.