Partinico: politica e societa’ civile vicine a famiglia che ha denunciato Tagliavia

Il sindaco Salvo Lo Biundo e l’amministrazione comunale di Partinico manifestano piena vicinanza alla famiglia di commercianti partinicesi che, denunciando un tentativo di estorsione, ha permesso l’arresto…

di redazione

Il sindaco Salvo Lo Biundo e l’amministrazione comunale di Partinico manifestano piena vicinanza alla famiglia di commercianti partinicesi che, denunciando un tentativo di estorsione, ha permesso l’arresto di Giovan Battista Tagliavia, figlio del boss mafioso Francesco Tagliavia.

“Si tratta di un gesto di coraggio che rappresenta un’ulteriore dimostrazione del percorso di emancipazione dalla sottocultura mafiosa che la cittadinanza sta portando avanti. Questi nostri concittadini non verranno lasciati soli perché rappresentano un patrimonio di integrità morale per tutta la comunità. Chiunque utilizzi gli strumenti criminali della violenza e dell’intimidazione mafiosa per appropriarsi frutto del lavoro onesto delle nostre famiglie, deve essere denunciato e isolato socialmente. La Partinico onesta continuerà a fare fronte comune per sconfiggere la piaga del racket. Il tentativo di estorsione ad opera di Giovan Battista Tagliavia, giovane rampollo figlio di Francesco che in passato apparteneva alla corrente mafiosa antagonista ai Vitale Fardazza di Partinico, ci dice che la mafia continua a rigenerarsi. E che quindi per sconfiggerla non basta il coraggio di pochi, ma l’unione di tutta la società civile”.

E’ quanto dichiarano Davide Ficarra e Giacomo Minore, rispettivamente segretario provinciale e segretario del circolo di Partinico del Partito della Rifondazione Comunista.

 

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“Vogliamo che Partinico riparta da qui: da chi dice no alla mafia. Questa famiglia non deve essere lasciata da sola, perché se è vero che il loro gesto dimostra che un cambiamento è possibile, è anche vero che il cambiamento diventerà reale solo se questa lotta verrà portata avanti da tutti. Il primo gesto di solidarietà concreta è il consumo critico, cioè il sostenere le imprese che si rifiutano di pagare il pizzo. Il secondo è la denuncia di tutti gli altri commercianti e imprenditori che, purtroppo, non hanno saputo dire no a questo cancro della società. Un giorno tutto ciò non sarà più solo l’esempio del coraggio di pochi, ma il modo di vivere di tutti”.

Anche il Movimento Democratico per Partinico, la CNA e la Confcommercio esprimono la propria vicinanza nei confronti del commerciante partinicese che ha denunciato per estorsione Giovan Battista Tagliavia, figlio del boss Francesco Tagliavia.