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Palermo, Inzaghi: “Prima costruiamo un’anima, poi pensiamo al resto”

Ritrovare il Palermo arrembante di inizio stagione senza se e senza ma: questo il messaggio trasmesso da Inzaghi nella conferenza stampa che precede la sfida con la Carrarese, in programma sabato alle 19:30. Il tecnico ha parlato allo stadio Barbera, facendo un punto sul momento dei rosa e su come uscirne: “Il problema per ora non è fisico, ma piuttosto il fatto che mentalmente non riusciamo a essere al top – spiega, – Nei primi 10′ di Chiavari avremmo meritato il gol, per ora succede spesso di non andare in vantaggio quando meritiamo: forse lì ci scoraggiamo un po’ troppo, dobbiamo essere più bravi. Prima dobbiamo costruire un’anima, appena l’avremo saremo liberi di sognare qualcosa di più: forse mi sbagliavo a dire che eravamo più avanti del previsto, perché alle prime difficoltà sono emersi gli spettri del passato. I nuovi devono fare di più, ma anche chi è rimasto deve alzare il livello: quando bisogna costruire un’anima i moduli diventano parole al vento, non sono i cambi di schema a farci vincere le partite”.

Il tecnico spegne le voci che hanno accompagnato la settimana relativamente a presunti malumori all’interno dello spogliatoio dopo la gara con l’Entella: “Le chiacchiere da bar fanno male al Palermo. Non volevo inviare nessun messaggio allo spogliatoio a Chiavari: Brunori è il capitano di questa squadra e si comporta sempre in modo eccezionale, ho dato la fascia a Bani perché ha fatto più di 300 partite ad alto livello e ci poteva dare una svolta in un momento difficile. Non serve mandare messaggi, perché questa squadra si allena a 200 all’ora: purtroppo alle prime difficoltà abbiamo fatto fatica a riprendere la strada e c’è da lavorare ancora di più. A Chiavari siamo ripartiti, ma il risultato non ci piace”.

Inzaghi si rivolge poi al pubblico palermitano, in considerazione anche dei numeri tutt’altro che scintillanti sulla vendita dei biglietti: “Assicuro ai tifosi che hanno una società esemplare, loro stessi sono di un’altra categoria: noi non siamo ancora all’altezza e probabilmente dobbiamo ancora creare una base solida. Con il lavoro arriveremo dove vogliamo arrivare: quando perdiamo stiamo tutti male, ma la stima che sento nei miei confronti è incredibile. Con la Carrarese chiedo alla nostra gente di dare una mano ai giocatori per novanta minuti e ricreare quel clima che c’è sempre stato: al 90′ verremo a prenderci fischi o applausi a seconda del risultato. La gente a Chiavari giustamente ci ha fischiato perché voleva che vincessimo, ma io ero il primo a non essere contento: dobbiamo tornare a meritarci gli applausi”.

Infine il tecnico si sofferma sull’infermeria, dalla quale non arrivano buone notizie: “Pensavamo di recuperare Gomes per la Carrarese, ma la spalla gli fa ancora male: finché non ha dolore non è recuperabile; speriamo di avere a Empoli sia lui che Gyasi, per il quale però servirà più cautela”.

Redazione

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