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Palermo, divieto di trasferta per i tifosi in Alto Adige: polemiche da politica, Comune e club

Il divieto imposto dal Commissario del Governo di Bolzano ai residenti in Sicilia di seguire la partita Sudtirol-Palermo in programma questo fine settimana accende le polemiche. Una decisione comunicata a meno di 48 ore dal match, che ha sollevato reazioni dure dal mondo politico, dalle istituzioni cittadine e dallo stesso club rosanero.

Varchi (FdI): “Scelta discriminatoria”

A guidare la protesta è Carolina Varchi, segretario di Presidenza della Camera e responsabile di Fratelli d’Italia per le Politiche del Mezzogiorno, che definisce il provvedimento “inammissibile e discriminatorio”. La deputata annuncia un’interrogazione urgente e la convocazione in Parlamento del Commissario di Governo di Bolzano. “Non esiste alcuna ragione oggettiva – afferma – che giustifichi un atto tanto restrittivo: non ci sono precedenti di scontri tra tifoserie e il divieto esclusivo ai residenti siciliani ha il sapore di una misura vessatoria”.

L’intervento del sindaco Lagalla

Sulla stessa linea anche il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, che parla di “profonda indignazione”. Il primo cittadino contesta soprattutto i tempi della comunicazione: “È inaccettabile che il divieto sia arrivato a poche ore dalla partita, dopo che tanti tifosi avevano già acquistato biglietti aerei e sostenuto spese consistenti. Non ci sono motivazioni concrete di ordine pubblico e in passato non si sono mai verificati incidenti nelle trasferte a Bolzano”.

Il malumore del Palermo FC

A esprimere disappunto è anche la società rosanero, che in una nota ufficiale parla di “forte amarezza” per una decisione che penalizza i sostenitori. “Privare i tifosi della possibilità di assistere a una partita – sottolinea il club – non è una soluzione, ma la negazione stessa dei principi di partecipazione e sostegno al calcio. Ancor più grave se ciò avviene con tempi così ristretti, senza dare modo a chi ha già organizzato la trasferta di rimediare”.

La vicenda porta al centro dell’attenzione il delicato equilibrio tra sicurezza pubblica e tutela dei diritti dei tifosi. Da un lato le autorità locali motivano il divieto come misura preventiva, dall’altro politica, istituzioni e società sportiva denunciano un provvedimento ritenuto sproporzionato, che colpisce indiscriminatamente migliaia di appassionati.

Il caso rischia ora di avere conseguenze anche a livello parlamentare, con l’interrogazione annunciata da Varchi e il dibattito che inevitabilmente coinvolgerà il Ministero dell’Interno. Intanto, resta la delusione dei tifosi rosanero che, dopo aver investito tempo e risorse per seguire la propria squadra, vedono sfumare la trasferta.

Redazione

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