Pagano per riavere l’auto ma non denunciano, l’accusa è di favoreggiamento
In questi giorni sono state concluse le indagini riguardanti l’operazione di polizia eseguita dal Commissariato di P.S. Brancaccio che lo scorso 20 Febbraio ha consentito di eseguire una Ordinanza di Applicazione di Misura Cautelare Personale nei confronti di 16 membri di un gruppo criminale dedito a numerosi furti di auto, al riciclaggio delle stesse e alle estorsioni.
Il gruppo, che ha agito con base nel quartiere dello Sperone, è risultato responsabile di un vasto giro di riciclaggio di auto rubate, alle quali sono stati alterati i dati dei telai mediante nuove punzonature, riportandovi quelli di auto incidentate, quasi tutte inutilizzabili, acquistate per questi scopi.
L’attività d’indagine si è conclusa con l’iscrizione nel registro degli indagati, per il reato di favoreggiamento, di 14 persone che avevano subito altrettante estorsioni, in conseguenze dei furti delle proprie autovetture, commessi con la nota tecnica criminale del c.d. “cavallo di ritorno”.
I riscontri investigativi hanno fatto ritenere che le condotte dei 14, gravemente omissive in relazione ai reati compiuti dagli estorsori, ostacolassero l’accertamento della verità ed integrassero, quindi, il reato di favoreggiamento.