Cronaca

Odontoiatri scendono in piazza a Palermo: tutte le richieste punto per punto

Odontoiatri sono scesi in piazza a Palermo questa mattina alle 9,30 davanti la Prefettura di Palermo in via Cavour 9.

Un comitato di odontoiatri, in rappresentanza della categoria hanno rivendicato modifiche delle norme vigenti e provvedimenti per scongiurare la crisi della professione, già in atto.

Siamo una categoria abituata a lavorare a testa bassa senza “far rumore” nei nostri studi. Se è vero che non siamo mai stati parte di un’emergenza sociale, siamo stati spesso considerati dall’opinione pubblica una categoria privilegiata, in modo decisamente fuorviante.

Le ultime decisioni che hanno investito la nostra professione , e specialmente quelle inerenti la gestione Covid, ci hanno fortemente penalizzato e rischiano di mettere adura prova la sopravvivenza stessa degli studi odontoiatrici privati, quegli ambienti in cui la qualità e la fiducia si sposano nel rapporto medico/paziente che la gente conosce bene.

Le richieste per cercare di evitare la possibile scomparsa di tanti studi

  • Di avere la possibilità, negataci dal Decreto Rilancio, di accedere a fondo di prestito a fondo perduto;
  • Di chiarire, una volta per tutte, la norma che parifica i liberi professionisti alla Piccole e MediaImprese (cfr. raccomandazione n.2003/361/CE della Commissione Europea del 6 Maggio 2003), che viene di volta in volta interpretata in modo differente e quasi a nostro sfavore;
  • Di stabilire un canale preferenziale di approvvigionamento DPI per tutti gli operatori sanitari;
  • L’accesso al rimborso per le spese di acquisto DPI, necessarie al contenimento del rischio di contagio da Covid-19, e sostenute nel periodo compreso tra Marzo e Giugno 2020;
  • Di restituire alla classe odontoiatrica italiana un Tariffario Minimo Nazionale, che possa impedire la concorrenza sleale, assicurare decoro professionale e uno standard di cure adeguato alla salute del paziente;
  • Di ripristinare la detraibilità delle spese sanitarie pagate in contanti; chiediamo inoltre il rimborso delle commissioni POS, che incidono sempre più pesantemente sui conti degli studi;
  • La totale defiscalizzazione del contributo Enpam, incredibilmente ritenuto del 20% ad origine, e che sarà ulteriormente tassato secondo l’aliquota Irpef spettante;
  • Di estendere la platea dei beneficiari del Contributo INPS a tutti i liberi professionisti che abbiano subito una riduzione di almeno il 33% del fatturati, in un trimestre compreso tra Marzo e Giugno 2020. indipendentemente dal reddito 2018.

Redazione

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