Mondello, nessuna interdittiva per la Italo Belga: disposta una misura di prevenzione collaborativa

La Prefettura di Palermo ha disposto nei confronti della Mondello Immobiliare Italo Belga S.A. una misura di prevenzione collaborativa prevista dal Codice antimafia. Si tratta di un provvedimento non interdittivo, che non comporta alcuna limitazione operativa per la società, la quale continuerà regolarmente le proprie attività.

In una nota ufficiale, l’azienda sottolinea come il provvedimento riconosca l’occasionalità del rischio e confermi l’assenza di elementi diretti di controindicazione a carico degli organi apicali e della gestione aziendale. La misura, infatti, si inserisce in un percorso di rafforzamento dei presidi di legalità, che sarà supportato da esperti nominati dalla stessa Prefettura.

Già nei mesi scorsi la Mondello Immobiliare Italo Belga aveva avviato un processo interno di revisione dei propri sistemi di controllo e della gestione dei rapporti con terzi. L’indirizzo fornito oggi dalla Prefettura rappresenterà – spiega la società – la base per completare e potenziare tali miglioramenti, nel pieno rispetto delle indicazioni che verranno fornite.

«Riteniamo — si legge nella nota — che la nostra Società possa essere accompagnata in un ulteriore percorso di riallineamento ai migliori standard di legalità. Accogliamo con rispetto questa valutazione e ci impegniamo a collaborare in modo pieno e trasparente in ogni fase del percorso, considerandolo un’occasione preziosa per riaffermare la correttezza della nostra gestione e la solidità dei nostri principi».

La società ribadisce infine la volontà di tutelare la continuità aziendale, i lavoratori e l’intero indotto economico e turistico legato alle attività di Mondello. La misura adottata garantisce infatti la piena operatività nei rapporti con la Pubblica Amministrazione, elemento ritenuto centrale per non interrompere i servizi e le attività connesse al litorale palermitano.

La gestione controllata

La gestione della società passa sotto il controllo di tre commissari che dovranno eliminare tutte le criticità riscontate dal gruppo interforze antimafia di tratta del commercialista Alessandro Scimeca e dagli avvocati Luca Perricone e Marcello Martorana, selezionati dall’albo degli amministratori giudiziari.

Dalle prime rilevanze, come si legge si “La Repubblica” emerge che 21 dipendenti hanno parentele con mafiosi, in particolare 8 con la famiglia Genova. Mimmo Genova, assunto nel 1975 come factotum di Giovanni Castellucci, è il fratello di Salvo, capo del mandamento di Resuttana attualmente detenuto; anche il figlio di Mimmo, Bartolo, ex dipendente della “Italo Belga”, è stato condannato per associazione mafiosa. La scorsa estate, è stata assunta nuovamente al lido la moglie di Bartolo Genova, Silvia Di Piazza.
Mentre il marito è ufficialmente un dipendente della società “G.M. edil” che ha gestito i lavori più importanti per conto della “Italo belga”: dalla sistemazione delle cabine ad alcuni lavori all’interno del Mondello Palace Hotel.

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