Michele Emiliano: “Guardo con interesse ai Cinque Stelle”

CATANIA –  Domani, Sabato 25 marzo nella sede del Pd catanese di via Savoia. 19, è convocata una conferenza stampa per la presentazione dell’AreaDem a sostegno della candidatura di Michele Emiliano alla segreteria nazionale del Partito Democratico.
Emiliano intende rappresentare quell’area politica che nel PD vuole riaffermare i valori prìncipi del partito.

«Renzi ci ha fatto sentire tutti estranei – dichiara Michele Emiliano – è finita l’epoca della rottamazione, una parola che non mi è mai piaciuta. Piuttosto guardo con interesse ai Cinque Stelle perché metà dei loro elettori erano nostri. Oggi inizia l’epoca della ricostruzione, dell’amicizia e dell’armonia. Una sfida che parte dal Sud e che per “ripartire insieme” serbe puntare su diritti e sul lavoro».
La sua è la candidatura di chi crede che dal partito non si debba uscire e che invece necessiti guardare oltre e riconquistare credibilità.

Si tratta dell’ultima chiamata, secondo Giuseppe Caudo che – è opportuno ricordalo – è stato tra i membri dell’assemblea costituente fondatrice del PD, proveniente già dai democratici di sinistra e storico dirigente regionale del Partito democratico, a cui oggi è stato chiesto di guidare l’area Emiliano in Provincia di Catania:

“Già durante lo scorso congresso quando ero candidato con Cuperlo, Renzi sembrava essere la panacea di ogni male ed invece, come dimostrato dai fatti il PD si è trasformato nel partito dell’”IO”. Oggi abbiamo bisogno di riconquistare l’idea di un partito dove prevalga un senso del “NOI”.
Gli anni che abbiamo alle spalle hanno tracciato un atteggiamento riformista che però ha pregiudicato lo sviluppo del sistema – paese. Dalla scuola, al job act tutto è sembrato andare per il verso sbagliato. Inoltre abbiamo messo in soffitta l’idea di un partito che si confronta al suo interno anche con veemenza ma sempre con lealtà.
Gli elettori del PD sono rimasti confusi perché prima si riconoscevano nel senso di appartenenza ad aree diverse ma oggi si ritrovano divisi e catalogati in segreterie politiche.
Tutto questo ha lasciato spazi enormi al populismo che parla alla pancia della società che facendo demagogia, disorientata la gente.

Michele Emiliano avrebbe potuto lasciare il PD e rinunciare al confronto interno, invece ha deciso di restare per offrire un’alternativa agli elettori democratici.
Un’alternativa a quel Renzismo che da rottamatore è diventato il luogo del trasformismo.
Noi vogliamo ancora lottare per una nuova idea di partito che non scambi i grandi valori della sinistra Europea con la rincorsa ai populismi.
Il disagio sociale si combatte solo con un’idea di paese che guardi agli ultimi e ai milioni di nuovi poveri, a loro va rivolto lo sguardo delle scelte di un grande Partito di Sinistra.
Michele Emiliano è un uomo del mezzogiorno che conosce le fasce più povere di questo paese, che ha lottato il malaffare e che attribuisce alla politica il valore e il senso dell’agire.
Si avvicina un congresso dove chi non si impegnerà in prima persona avrà sulla coscienza il peso di non aver preso parte all’”ultima chiamata” verso quell’idea veramente democratica del nostro partito.
#noisiamopartito è la nostra piattaforma politica, vogliamo ancora crederci ripartendo insieme”.