Manifestazione a Messina contro il “Ponte sullo Stretto”: 70 sigle tra associazioni, partiti e sindacati

 

Se da una parte si alzano le voci di politici e associazioni che sollecitano la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, trainati dal Ministro Matteo Salvini, dall’altra c’è chi da anni invece continua a dire ‘No’ e mette in guardia sui rischi dell’opera.

Il popolo dei “No Ponte” è sceso in piazza domenica 3 dicembre a Messina, un corteo di migliaia di persone (duemila per la questura, cinquemila per gli organizzatori) appoggiato da 70 sigle tra associazioni, partiti, sindacati.

Alla manifestazione hanno partecipato anche il presidente della Federazione dei Verdi Angelo Bonelli, oltre a parlamentari e dirigenti nazionali e regionali di associazioni, partiti e sindacati.“Noi lavoriamo affinché non venga iniziata l’opera e questi mesi saranno fondamentali”, ha detto Bonelli.

In testa al corteo in prima fila, l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano e l’ex sindaco di Messina Renato Accorinti. Presenti anche il Wwf, Legambiente, rappresentanti del M5s, del Pd, e della Cgil.

Mattteo Salvini: “Cambiano la maglietta, da No Tav diventano No Ponte”

Il vicepremier Matteo Salvini non ha perso l’occasione per dire la sua: “A Messina c’è la sfilata dei No Ponte: cambiano la maglietta, da No Tav diventano No Ponte, da No Mose diventano No Ponte, da No Tap diventano No Ponte, ma il criterio è lo stesso, fermare lo sviluppo del Paese”. Angelo Bonelli, leader dei Verdi, risponde e annuncia: “Siamo pronti a lanciare un’offensiva giuridico-legale imponente nei confronti della società Ponte sullo Stretto, che ci nega gli atti, ci nega la relazione sul progetto, un fatto di una gravità inaudita. Abbiamo provveduto a fare la diffida all’amministratore delegato Pietro Ciucci. Ci ha risposto dicendoci che sostanzialmente attende che organismi come la commissione di garanzia del Parlamento dica se possiamo averla o no. Stiamo andando oltre i limiti, lo dico anche alla società ponte sullo Stretto, perché questi atti non ci possono essere negati, in nove settimane hanno fatto l’aggiornamento su un progetto vecchio di 12 anni fa e noi vogliamo capire come l’hanno fatto e cosa c’è dietro”.

Dov’è il progetto esecutivo del Ponte sullo Stretto?

“Il progetto esecutivo del Ponte sullo Stretto? Semplicemente non esiste perché la relazione di aggiornamento presentata è ancora “in fase di istruttoria ed esame da parte degli Uffici della società al fine di verificare la completezza generale e la congruità rispetto alle previsioni del Decreto”. E’ quanto mette nero su bianco la “Società Stretto di Messina” nella lettera di risposta inviata al Wwf che ha fatto richiesta di accesso agli atti per poter “visionare ed estrarre copia di tutti i documenti completi o quanto altro inerente la relazione di aggiornamento del progetto definitivo denominato Ponte sullo Stretto di Messina, nonché avere indicazione del responsabile del procedimento e dei relativi tempi di definizione dello stesso”.

Niente progetto, ma il Mit sembra invece avere le idee chiare sulla data di inizio del cantiere previsto per l’estate del 2024 e perfino di fine lavori, verosimilmente entro luglio 2030, come ha sostenuto la sottosegretaria ai Rapporti col Parlamento Matilde Siracusano ai microfoni di “Un giorno da pecora”.

Inserimento dello Stretto nella W.H.L. Unesco come Patrimonio ambientale, paesaggistico, geologico e geomorfologico dell’Umanità

Fabio Granata, avvocato tra i fondatori di Futuro e libertà e attualmente assessore alla Cultura della Città di Siracusa indica la sua iniziativa per scongiurare la realizzazione dell’infrastruttura: “Alla manifestazione contro il Ponte sullo Stretto di Messina ho ribadito la richiesta di inserimento dello Stretto nella W.H.L. Unesco come Patrimonio ambientale, paesaggistico, geologico e geomorfologico dell’Umanità. La Convenzione Unesco per il Patrimonio Mondiale stabilisce che beni culturali e naturali siti in varie parti del mondo e d’importanza universale debbano essere conservati e preservati quali patrimonio di tutta l’umanità. Lo Stretto deve essere iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale per la sua bellezza e unicità paesaggistica, geologica e geomorfologica”.

“L’inserimento nella World Heritage List – spiega Granata – costituirà un riconoscimento straordinario e implicherà un forte impegno e una chiara assunzione di responsabilità in merito alla protezione di questo Luogo dell’Anima e del Mito”.

Alfio Mannino, Cgil Sicilia: “Il ponte, in questo contesto, più che un salto nel futuro sembra un salto nel vuoto”

Critiche arrivano anche da Alfio Mannino, segretario generale Cgil Sicilia:“Il Pnrr doveva servire ad accelerare la realizzazione di opere importanti come la tratta ferroviaria Palermo-Catania, in precedenza finanziata con l’accordo di programma, e ora si fa marcia indietro, sottraendo i finanziamenti di alcune tratte. In questi giorni in cui si parla tanto di ponte sullo Stretto, i tagli sulle ferrovie sembrano ancora più un paradosso. Dietro scelte così irragionevoli e contraddittorie non c’è certo l’interesse della Sicilia. Riterremmo irresponsabile un coinvolgimento finanziario della Regione per il ponte sullo Stretto, quando è ormai chiaro che nei piani del governo nazionale non esiste il salto di qualità delle infrastrutture interne della regione: ferroviarie, stradali, autostradali. Il Ponte, in questo contesto, più che un salto nel futuro sembra un salto nel vuoto. E l’atteggiamento acquiescente della Regione continuerà a determinare danni per la Sicilia”.

La replica del deputato regionale del Mpa, On. Giuseppe Lombardo

“Riteniamo ingenerose le critiche rivolte dal segretario generale della CGIL Sicilia al Governatore Renato Schifani al quale rivolgiamo il nostro plauso per il sostegno alla realizzazione del Ponte sullo Stretto anche attraverso le numerose interlocuzioni con il Vicepremier e Ministro per le infrastrutture sen. Matteo Salvini e con il governatore della regione Calabria, Roberto Occhiuto”.

“Le critiche mosse – prosegue Lombardo – sono del tutto pretestuose perché è ben noto che la rimodulazione delle risorse del PNRR non ha determinato il definanziamento di opere infrastrutturali di importanza strategica per la nostra regione, ma risponde alle difficoltà di rispettare le tempistiche imposte dal PNRR, che si conclude entro il 2026”.

“Il Governo regionale, con grande senso di responsabilità, e attraverso un’intesa attività di concertazione con il Governo centrale, è attualmente impegnato – continua ancora il deputato – nel reperimento di altre fonti di finanziamento, quali il piano nazionale complementare al Pnrr o i fondi delle politiche di coesione, il cui impiego garantirà la realizzazione delle infrastrutture stradali interne della regione. In questa concreta prospettiva, il Ponte sullo stretto rappresenta volano economico ed elemento integrante e strategico che darà avvio al complessivo sviluppo infrastrutturale della nostra regione”.

“Sembra strano – conclude l’on. Lombardo – come il sindacato trascuri che la costruzione del Ponte e le connesse attività di manutenzione dell’opera, daranno lavoro a migliaia di persone ed innescheranno un processo virtuoso a cui non potrà non seguire il completamento della rete infrastrutturale che attendiamo da sempre. Siamo certi che il Ponte permetterà di raggiungere Roma in 4 ore evitando ai siciliani il vergognoso salasso delle attuali tariffe aeree”.