MESSINA (ITALPRESS) – E’ diventata definitiva, con una pronuncia della Corte di Cassazione, la confisca del patrimonio da oltre 28 milioni di euro di un imprenditore di Roccella Valdemone (Messina), ritenuto elemento di congiunzione tra organizzazioni mafiose delle province di Messina e Catania nei settori dell’energia da fonti rinnovabili, delle attivita’ di movimento terra e della produzione di cemento. Lo rendono noto la Direzione Investigativa Antimafia e la Procura di Messina.
Le indagini sull’imprenditore sono state condotte dalla Dia e dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina. Nei suoi confronti erano stati effettuati tre sequestri patrimoniali, tra il dicembre 2015 e il marzo 2016, e un provvedimento di confisca di primo grado a maggio del 2017.
Dalle indagini sarebbero emersi stretti legami dell’uomo con le famiglie mafiose “Santapaola” di Catania, tramite esponenti di vertice del clan “Brunetto”, attivo nel versante jonico della provincia etnea.
(ITALPRESS).
sat/com
27-Lug-19 09:07
Due coniugi rispondono della contravvenzione di cui all'art. 674 c.p. perché, nella qualità di proprietari…
I figli minorenni che restano orfani hanno diritto a un assegno pensionistico veramente minimo. Da…
Puoi essere assunto anche se non hai alcuna esperienza. L'ente italiano ha deciso di aprire…
Ennesima delusione per i tifosi Rosanero. Il Palermo ha pareggiato 2-2 contro l'Ascoli nel modo…
Buona notizia per i lavoratori dipendenti. Finalmente si può godere di 100 € in più…
I tecnici della Stazione Etna Nord del Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano sono intervenuti nella…