Lavoratori dipendenti, le ‘ferie’ che ti spettano ma che non ti vogliono dire | Quando e quanti giorni ti toccano

Una differenza che è bene conoscere
Lavoratori dipendenti – Depositphotos – Sicilianews24.it

Lavoratori dipendenti, alcuni le definiscono erroneamente ferie, ma non lo sono. Ti spettano di diritto. Tutto quello che devi assolutamente sapere. 

In un mondo che va sempre più veloce e che sta anche andando. secondo molti, a rotoli, è davvero difficile mantenere la retta via. Inoltre, complice la fretta, si confondono molte cose e vari termini. Se da un lato c’è chi considera sinonimo di determinazione la testardaggine, così come la sensibilità con la stessa fragilità, c’è chi non ha ancora capito la differenza tra le ferie e  le vacanze.

Detto ciò, quando si parla di lavoro dipendente, ci sono pro e contro come ce ne sono quando siamo liberi professionisti. Insomma, il classico e chiacchieratissimo rovescio della medaglia, lo possiamo trovare ovunque anche a seconda dei punti di vista. Fatto sta che se sei un dipendete, sappi che, al di là delle ferie, che ti spettano di diritto, ci sono anche altri giorni di cui puoi usufruire.

Parliamo di permessi speciali, che tuttavia molti non conoscono ancora e dei quali non usufruiamo praticamente quasi mai. Ciò è un vero peccato perché possono essere utilissimi per loro stessi e per la loro famiglia. C’entra in qualche maniera la salute che è sì il dono più prezioso che abbiamo, ma anche il più fragile e instabile. Pertanto deve essere necessariamente trattata coi guanti e con maggior rispetto.

La genitorialità cambia la vita

E anche nel caso delle persone che amiamo, in primis per i nostri figli, dobbiamo tenerlo maggiormente a mente. Quando decidiamo di diventare genitori dobbiamo comprendere che la nostra vita cambierà inevitabilmente e che dovremo assumerci nuove importantissime responsabilità nei confronti di quelle creature che abbiamo messo al mondo. E lo dovremo fare per sempre, a  maggior ragione quando sono ancora piccoline.

I bimbi nei loro primi anni di età, sono soliti ammalarsi con una certa frequenza. Sono colti da febbri alte e malattie infettive, possedendo meno anticorpi. Tutto ciò è normale e dobbiamo pertanto farci il callo. Fatto sta che in quei momenti hanno bisogno di molte cure e attenzioni da parte soprattutto di mamme e papà.

Una differenza che è bene conoscere
Lavoratori dipendenti – Depositphotos – Sicilianews24.it

Assenza per malattia del figlio

Ed è per questo che è stato ideato il congedo per malattia di un figlio, che è valido sia per gli uomini che per le donne. Ovviamente ci sono limiti e regole da rispettare, a partire dall’età del piccolo o della piccola che deve essere inferiore agli 8 anni. Ed è anche in base all’età sempre che si basa la durata del periodo di assenza. Fino ai tre anni entrambi i genitori possono assentarsi in modo alternato senza limiti di tempo.

Tra l’altro per i dipendenti pubblici i primi 30 giorni di assenza, successivi al periodo di assenza per maternità o paternità, sono retribuiti. Se il bambino è tra i 3 e gli 8 anni, ciascun genitore può assentarsi a turno per un massimo di 5 giorni lavorativi ogni anno, fino a che il figlio compirà 8 anni di età. Tuttavia, nei periodi di assenza, non spetta alcun trattamento economico, tranne per chi lavora nel settore pubblico.