Il bonus ora è da restituire | Se non hai rispettato i requisiti, rischi grosso: cartelle esattoriali senza precedenti

Una notizia che sta letteralmente facendo tremare di paura i beneficiari. Si parla di restituzione repentina.

Capita alle volte che non si riesca, per tutta una serie di ragioni di tenere fede ad un impegno preso. La perfezione non è cosa di questo mondo, il che non rappresenta affatto una novità, ma quando siamo in presenza di un impegno di lavoro, le conseguenze del non averlo portato a termine alle volte si possono anche rivelare alquanto funeste.

Se poi si tratta di un lavoro di stampo edilizio, la cosa si fa ancora più rumorosa, dato che siamo in presenza di abitazioni o altre tipologie di locali, quindi strettamente connessi o a case private o ad uffici, la cosa possiede una certa gravità. Il Governo inoltre negli ultimi tempi è sempre venuto incontro a numerose attività, al fine di rendere meno ostica la situazione attuale.

Infatti, ora come ora, complice la forte crisi e i perpetui rincari che stanno tristemente attraversando il nostro Paese e che hanno toccato tutti quanti i settori, non è affatto facile, specialmente se si è a capo di qualche attività, dormire sonni tranquilli. Una nuova riforma infatti prevede una sanatoria. Di che cosa si tratta?

Il rischio della restituzione

Già in passato si era a lungo dibattuto sui rischi di ottenere dei Bonus a cui non si aveva diritto. Fra le tante notizie che circolano in Rete hanno fatto la loro comparsa anche persone che sono arrivate a falsificare il proprio ISEE, documento questo da tenere sempre aggiornato, al fine di avere accesso a Bonus indetti dallo Stato.

Tutto ciò costituisce frode e, oltre a incorrere nel penale, gli organi competenti si muovono anche in maniera tale da recuperare il credito erogato che non spettava al falso beneficiario. Attenzione, perché anche nel caso che stiamo per citare si rischia di dover incorrere nelle restituzione per mancata tenute fede all’impegno preso.

Il rischio dei lavori di messa a punto

Si è molto parlato e lavorato nella direzione di migliorare il più possibile l’apporto energetico agli edifici, sia che si tratti di case private che di attività commerciali. Il Governo è ora nuovamente al lavoro al fine di ridurre i numerosi sgravi fiscali che sono avvenuti in tale direzione tramite un nuovo Superbonus.

Ad essere colpiti in particolare sono coloro che non hanno avuto modo di terminare i lavori di messa a punto entro la fine del 2023, che ci ha salutati da poco tempo. I beneficiari del Superbonus che hanno scelto la detrazione fiscale sulle proprie imposte pertanto saranno esclusi dalla sanatoria.