Grani antichi e sindrome metabolica: come combatterla?

Il grano e i cereali sono tra i protagonisti della Dieta Mediterranea, dichiarata Patrimonio dell’UNESCO. La recente riscoperta dei grani antichi, diffusi soprattutto negli anni ’40, ha aperto però il dibattito nella comunità scientifica sul loro reale valore salutistico sui loro effetti sul metabolismo dell’uomo.

I grani antichi: tutti i vantaggi

Oggi, infatti, una fascia sempre più ampia di consumatori li preferisce e li premia in termini di scelta di consumo, riconoscendo loro un valore aggiunto in termini economici e soprattutto vantaggi dal punto di vista salutistico. Alcune affermazioni in merito al presunto valore salutistico non godono però di conferma solide in termini scientifici ed ulteriori studi ed indagini a carico della ricerca andrebbero implementate.

Lo stato dell’arte

Uno stato dell’arte sulla ricerca su questo tema sarà fatta a Palermo, venerdì 15 e sabato 16 settembre nel convegno dal titolo “Grani Antichi, i cerali nella sindrome metabolica: focus su ipersensibilità al glutine” organizzato  dall’Ordine dei Medici della Provincia di Palermo, con il coordinamento scientifico di Antonio Carroccio (direttore U.O.C.  medicina interna dell’ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca), Giuseppe Disclafani (area Gastroenterologia Nazionale SIMG ) e Giuseppe Russo (biologo Ricercatore Consorzio di Ricerca Gian Pietro Ballatore di Palermo). La due giorni, che si svolgerà presso la sala convegni dell’Astoria Palace (via Montepellegrino, 62) chiamerà a raccolta, i principali ricercatori della materia che vedrà anche la partecipazione di alcuni dei maggiori esperti internazionali della materia, provenienti dall’Italia e dagli Stati Uniti.

L’incontro

L’incontro, organizzato anche con il contributo dell’Assessorato alla Salute e di quello dell’Agricoltura della Regione Siciliana, farà una ricognizione sulle conoscenze scientifiche attuali con un’attenzione particolare che sarà rivolta al ruolo dei cereali nel trattamento della sindrome metabolica e in quello della gluten sensitivity, o come la chiamano i ricercatori wheat sensitivity (sensibilità al grano), che interessa una significativa percentuale della popolazione italiana e non solo.