Io.bio, l’agribistrò in centro a Palermo: ristorante, fattoria e zoo

Io.bio. Sono passati circa quattro mesi dall’apertura dell’agribistrò “Io.bio“, il giardino biologico sito in pieno centro città, nella via Gaetano La Loggia n. 124.  E’ un luogo capace di far dimenticare a clienti e visitatori il caos e la vita frenetica di tutti i giorni, almeno per qualche ora; una vera e propria boccata di aria fresca, nuova, audace e coraggiosa.

E’ un bar, un ristorante gourmet, una fattoria, uno zoo, un giardino e molto altro.  In occasione della presentazione del menù di primavera, abbiamo avuto modo non solo modo di assaggiare i piatti del ristorante ma anche di approfondire la storia e la filosofia che contraddistingue questo luogo.

“Io.bio”: fattoria urbana a Palermo

Nasce dall’idea di Marco Piraino, giovane chef  “errante” appartenente alla scuderia del Maestro Peppe Giuffrè. Proprio quest’ultimo ha accolto la sfida con grande entusiasmo, facendola propria, con l’obiettivo di portare in giro la sicilianità per raccontare con orgoglio la propria terra nel mondo.
 Marco Piraino, ha deciso di deciso di “dedicarsi ad un’attività che lo  riporti al contatto con la terra, primaria fonte di vita, grazie alla quale l’uomo può sentirsi completo rientrando a far parte del ciclo dell’esistenza da cui è uscito in cerca di successo nell’errata convinzione di poterne fare a meno” come lui stesso spiega.
Lo chef continua: “C’è un equilibrio nel mondo animale e vegetale che per molto tempo, a causa delle multinazionali, è rimasto nascosto. Io.bio si pone l’obiettivo di far riappropriare l’uomo di questo equilibrio negato agli uomini per troppo tempo“.

Marco Piraino, vero esempio di coraggio

Aprire e gestire attività di questo tipo a Palermo, non è cosa affatto semplice, poichè significa scontrarsi con la burocrazia e le rigide leggi della ristorazione. “E’ più facile trasportare un kg di cocaina che posizionare un animale in orto, all’interno di un centro urbano”, racconta sorridendo Marco Piraino. 

Marco Piraino, chef di Io.bio

Ci si impone di fare uso sempre e solo della grande distribuzione. Ci è impedito di poter liberamente utilizzare i prodotti della natura per far posto alle buste di plastica“, prosegue lo chef.

All’interno della struttura, perfettamente curata nei minimi dettagli, vi è infatti una vera e propria fattoria per animali domestici e un orto di quasi mezzo ettaro, curato e gestito dallo staff di Io.Bio. Sono tanti i bambini, così come i pazienti dell’ospedale psichiatrico vicino, che ogni giorno vengono a fare terapia all’interno dell’orto.

Il menù di primavera

Seguire i ritmi della natura, significa anche cambiare menù con il succedersi delle stagioni. L’anteprima stampa ha visto come protagonisti i classici della cucina tradizionale, rivisitati. Ne sono esempio le arancinette agli agrumi preparate con zeste biologiche o lo sfincione “gelificato”, in cui la base dello sfincione diventa un crostino di pane nero con sopra una gelatina ottenuta con gli ingredienti base dello stesso: pomodoro, acciuga e caciocavallo.

E’ evidente la voglia dello chef di stupire i propri clienti con giochi di consistenza e di gusto. Ogni piatto racconta una storia che sta al cliente scoprire. La più bella di tutte sicuramente il dolce: il regno delle due Sicilie. Un croccante di cioccolato di Modica e arancia, condito con spuma i babà e un sorbetto al limone; è così che i due regni ritornano insieme.