Editoria, Fieg “Regioni seguano esempio Sicilia, lo Stato faccia la sua parte”
“Bene le regioni che sostengono l’editoria locale, ma lo Stato deve fare la sua parte”. Ha così commentato il Presidente della Federazione Italiana Editori Giornali, Andrea Riffeser Monti, il decreto Editoria Sicilia a sostegno del comparto editoriale regionale.
“Le misure varate dalla Regione Sicilia, l’attuale e quella analoga di sostegno al settore già operativa, garantiscono un finanziamento a fondo perduto alle imprese editoriali siciliane, cartacee, online e radiotelevisive, per tutelare il pluralismo e l’occupazione del settore e costituiscono un esempio – ha affermato il Presidente della Fieg – di come le istituzioni regionali possano concretamente contribuire alla salvaguardia dell’editoria giornalistica e del diritto all’informazione delle comunità locali”.
“Auspichiamo – ha concluso Riffeser – che i Presidenti di altre regioni seguano l’esempio della Regione Sicilia, anche considerato che il disegno di legge di Bilancio ha ridotto considerevolmente il sostegno all’editoria. Ci auguriamo inoltre che il Governo e il Parlamento nel poco tempo ancora disponibile prima dell’approvazione della legge di bilancio riconsiderino tale scelta, incrementando le risorse destinate al sostegno all’editoria”.
Falcone: “Renderemo strutturali le misure di sostegno economico della Regione”
“Per affrontare le difficoltà dell’editoria siciliana, il nostro intento è quello di rendere sempre più strutturali le misure di sostegno economico varate dalla Regione. Ci rinfrancano, in questo senso, gli apprezzamenti che la Fieg ha rivolto al nostro “Decreto Editoria Sicilia” che stanzia 2,2 milioni a fondo perduto in favore delle comparto editoriale isolano. La Regione Siciliana diventa così un modello da seguire nell’ambito dell’intervento pubblico per contenere la spirale negativa che, da tempo, interessa il settore non solo localmente, ma a livello nazionale e globale». Lo dice l’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone.
“La crisi dell’editoria – aggiunge Falcone – impoverisce le aziende e rende sempre più precario il lavoro giornalistico, ma soprattutto ha un impatto sulla qualità dell’informazione che è alla base del dibattito civile e democratico di ogni giorno. Agli stanziamenti voluti oggi dal governo Schifani ne seguiranno altri in futuro, ancorati a criteri di salvaguardia occupazionale, ma anche alla spinta innovativa e al rilievo di imprese e testate, aiuti concertati con tutti gli attori del settori”.
– foto Agenzia Fotogramma –