La vicenda risale a marzo 2019 quando la Guardia di Finanza di Palermo ha eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dalla Procura di Palermo nei confronti di 7 persone: tra loro il deputato regionale Riccardo Savona.
Le accuse contestate parlavano di “fondi indebitamente sottratti al bilancio regionale e comunitario”.
Ora la Procura di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio per il deputato regionale Riccardo Savona, presidente della commissione Bilancio dell’Assemblea regionale siciliana, e di altre 6 persone per associazione a delinquere e truffa aggravata in concorso per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
Il gup Marco Gaeta ha fissato al 24 febbraio 2021 l’udienza per decidere se accogliere, o meno, la richiesta di processare il presidente della commissione Bilancio dell’Ars.
La procura ha chiesto il rinvio a giudizio anche per la moglie del deputato, Maria Cristina Bertazzo, la figlia Simona, Sergio Piscitello, Giuseppe Castronovo, Michele Cimino e Nicola Ingrassia.
La truffa consisteva nella produzione di documenti falsi, furti di identità ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, avente come unica finalità quella di “bypassare” i controlli degli enti pubblici per l’ottenimento del contributo economico.
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