Coppa Italia femminile, la Ludos Palermo perde in casa contro il Como

Coppa Italia femminile. Domenica 01 dicembre, le ragazze di Antonella Licciardi hanno dovuto dire addio alla Coppa Italia, dopo essere state battute in casa 0-3 dal Como.

Primo tempo con superiorità territoriale del Como per circa 25′, poi il Palermo alza linea del centrocampo e inizia a dettare i tempi di gioco rendendosi pericoloso in avanti fino a ottenere la concessione di un rigore al 46′ per fallo su Maria Chiara Dragotto. Si incarica della trasformazione Giuseppa Bassano che calcia fuori lambendo il palo alla destra del portiere. Finisce così  la prima frazione sullo 0-0. Ad inizio ripresa il Palermo subisce un uno-due che tramortisce le ragazze locali.

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Coppa Italia femminile, le ragazze della Ludos dicono addio alla competizione

Al 4’ su calcio d’angolo un piatto destro di Giulia Fusar Poli del Como che supera il portiere rosanero. Dopo appena 5′ Zhanina Ferrario servita  con un taglio in area supera ancora il portiere del Palermo Sofia Campanella. Si spegne definitivamente la luce per le ragazze della Licciardi che non riescono a  rendersi pericolose e così  a tempo scaduto, al 47′, la neo entrata Ana Carolina Cannone ruba palla in area ed insacca fissando il punteggio sullo 0-3.

“Una partita che è decisamente svoltata male nel secondo tempo”, ci spiega il mister del Palermo Antonella Ricciardi, “nel primo siamo riuscite con grande attenzione a capire la manovra del nostro avversario, girava bene palla al centrocampo e serviva con grandi tagli gli attaccanti, ci siamo assestati meglio, abbiamo preso le misure e abbiamo chiuso il primo tempo collezionando le nostre migliori occasioni da gol. Peccato per il rigore andato fuori, tirato da Giuseppa Bassano che poteva fare chiudere il primo tempo in vantaggio”.

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“Nel secondo tempo ci sono stati due errori di disattenzione, uno in fase di calcio d’angolo, quindi in una palla inattiva”, continua il mister rosanero, “La giocatrice avversaria è arrivata praticamente sola a colpire la palla di piede. Ho visto un’uscita maldestra del nostro difensore. Il secondo è stato un errore di ingenuità.

Dopo il secondo gol la squadra si è disunita lasciando molti spazi alle avversarie

I due goal hanno mandato in tilt dal punto di vista mentale la squadra che non ha reagito per quello che doveva, anche se non abbiamo più rischiato altre azioni da gol, però non siamo state pungenti come nel primo tempo, abbiamo abbassato il baricentro, stranamente mi è sembrato più veramente un calo mentale, una disabitudine da parte nostra a giocare partite di un certo livello e con un certo ritmo.

Il terzo è stato un errore individuale del nostro difensore centrale Collovà. Noi abbiamo delle giovani molto brave, promettenti, Collovà è una di queste. Per misurarsi con attaccanti di un certo livello, è necessario avere esperienza ed è facile commettere un errore quando si è molto giovani.

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Il 3-0 non da una misura precisa della gara, non ho visto questa enorme supremazia da parte delle avversarie. Certamente sulla gestione palla hanno avuto qualcosa in più loro. Il rigore mancato avrebbe cambiato sicuramente l’umore della squadra, caricandola maggiormente e provocando un approccio migliore del secondo tempo.

Non si può mollare. Questo ci deve fare crescere, queste partite servono, siamo dispiaciuti per non essere passati al turno successivo, il nostro obiettivo non era questo, queste partite servono a confrontarsi con squadre che hanno una mentalità vincente, noi faremo tesoro di questa esperienza, dal punto di vista della personalità, anche l’infortunio del capitano, l’esperta Maria Cusmà, ha contribuito, togliendo esperienza a centrocampo, è stato un peccato non avere lottato sino alla fine, abbiamo mollato troppo presto e questo non può esistere, soprattutto per una squadra come la nostra che ha buone chance di fare un campionato da protagonista, che  cerca di ambire a qualcosa di importante”.

Testo e foto di Francesco Militello Mirto