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di redazione
Palermo, 7 apr. – La terza sezione della Corte d’appello di Palermo ha confermato le condanne, rispettivamente a 4 e 2 mesi di reclusione, per Gerlando Chiarelli, cognato dell’ex presidente della Regione Siciliana, Toto’ Cuffaro, e per un suo amico, Calogero Buscemi, accusati di avere aggredito verbalmente e insultato l’ex presidente della commissione nazionale Antimafia, Francesco Forgione, di Rifondazione, che era costituito parte civile. La Corte ha pero’ sensibilmente ridotti i risarcimenti in suo favore: il Gup Fabio Licata, col rito abbreviato, aveva riconosciuto in favore di Forgione 40 mila euro (25 mila a carico di Chiarelli, 15 mila di Buscemi), mentre ora la Corte ha ridotto la cifra a cinquemila euro: il cognato di Cuffaro dovra’ pagare tremila euro, l’amico duemila.
L’episodio risale al 21 dicembre 2004, sotto i portici di via Ruggero Settimo, nel cosiddetto “salotto di Palermo”. Forgione era davanti a un banchetto di militanti di Rifondazione che raccoglievano le firme per le dimissioni di Cuffaro, all’epoca in carica come governatore e imputato per la vicenda delle “Talpe in Procura”. Tra Chiarelli, Buscemi, altri due loro amici (processati a parte e assolti) nacque un’accesa discussione, con urla, insulti e minacce. Non ci fu invece alcun contatto fisico e anche per questo i risarcimenti sono stati ribassati. I legali dei due imputati, gli avvocati Ermanno Zancla e Silvio Miceli, considerano la questione chiusa cosi’. Cuffaro e’ oggi in carcere per scontare la condanna a sette anni subita nel processo “Talpe”.
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