Catania, task force in aeroporto: chiusi tre bar e maxi multe per irregolarità igienico-sanitarie

Controllati sei esercizi commerciali nel sedime aeroportuale: sequestrati alimenti, sospese attività e sanzioni per oltre 18.000 euro

È scattata martedì mattina una vasta operazione di controllo condotta dalla task force coordinata dalla Polizia di Stato presso l’aeroporto di Catania. Sei le attività commerciali sottoposte a verifica, tra punti ristoro e bar autorizzati alla vendita di prodotti alimentari, con il coinvolgimento di numerosi reparti specializzati e altri enti istituzionali. In tre casi sono state riscontrate gravi irregolarità che hanno portato alla sospensione delle attività e all’elevazione di sanzioni per un ammontare complessivo di circa 18.000 euro.

L’operazione

L’intervento si inserisce nel piano di controlli disposto dalla Questura di Catania, mirato a verificare il rispetto delle normative in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, regolarità contrattuale dei dipendenti e condizioni igienico-sanitarie. All’operazione hanno partecipato agenti delle Volanti, della Divisione Anticrimine, della Polizia di Frontiera e della Polizia Locale – Settore Annona, insieme al Corpo Forestale della Regione Siciliana, agli ispettori del lavoro e al personale dell’Asp di Catania (Servizio Veterinario, Igiene Pubblica e Spresal).

Lavoro nero e frode sul menù

Gravi le violazioni riscontrate in un punto ristoro interno all’aeroporto: una lavoratrice, irregolare, ha dichiarato di percepire il reddito di inclusione e di aver chiesto al titolare di non essere assunta per non perdere il sussidio. Per il gestore, già recidivo in tema di lavoratori in nero, è scattata la sospensione dell’attività e una sanzione di oltre 6.500 euro.

Nel medesimo bar, il titolare è stato denunciato per frode in commercio: nel menù veniva proposta carne pregiata che, però, al controllo si è rivelata semplice carne bovina di qualità inferiore. La denuncia è stata formalizzata, ferma restando la presunzione di innocenza dell’indagato fino a eventuale condanna definitiva.

Alimenti non tracciati e blatte nei locali

Gravissime anche le condizioni igieniche rilevate in due altri esercizi commerciali. In uno di questi, sono state trovate blatte sia nei magazzini che nel bancone per la preparazione degli alimenti. L’ASP ha disposto l’immediata sospensione dell’attività e sanzionato il titolare con una multa di 2.000 euro. In un secondo caso, oltre alla presenza di insetti, i veterinari e il Corpo Forestale hanno sequestrato oltre 300 chili di alimenti e preparati vari, alcuni dei quali non tracciati e quindi non conformi alla normativa. Anche qui è stata elevata una sanzione di 1.500 euro.

Nel complesso, il Nucleo Operativo Agroalimentare e i veterinari dell’Asp hanno sequestrato e distrutto circa 40 chili di alimenti privi di tracciabilità in un altro bar, ritenuti non idonei al consumo umano.

Sicurezza sul lavoro

Il personale Spresal ha inoltre riscontrato diverse inadempienze in materia di sicurezza, tra cui l’assenza della cassetta di pronto soccorso, la mancanza di uno spogliatoio per i dipendenti e la presenza di un estintore non revisionato. Le relative sanzioni hanno superato i 5.000 euro.

Tre attività in regola

Nessuna irregolarità è stata invece rilevata negli altri tre esercizi commerciali controllati, dove è stata accertata la perfetta condizione igienica, il rispetto delle norme sulla tracciabilità alimentare e la piena regolarità della posizione dei lavoratori.