Enzo Bianco e Salvo Pogliese, rispettivamente ex e attuale sindaco di Catania, sono stati citati in giudizio dalla Corte dei Conti per danno erariale.
Dalle indagini, condotte dal nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Catania, è emerso che il danno subìto dalla città etnea equivale a 981303,12 euro.
La citazione in giudizio, oltre Bianco e Pogliese, coinvolge anche i commissari straordinari Giuseppe Romano e Francesca Paola Gargano, il direttore generale Francesca Gangi, il segretario generale Ignazio Baglieri e i componenti dell’Organismo indipendente di valutazione, tra cui Roberto Cosio, Renato D’Amico e Concetta Furia.
“Gli obiettivi assegnati ai dirigenti sono risultati generici e riferibili all’ordinaria attività dell’ente, in contrasto con la finalità di incentivazione del merito, oltre che identicamente riproposti nelle diverse annualità e talvolta già ricompresi in un diverso obiettivo o già raggiunti prima dell’approvazione del Piano della performance”, hanno spiegato i magistrati contabili, aggiungendo: “Nelle annualità 2016 e 2017 è stata riscontrata l’assoluta assenza di predeterminazione degli obiettivi, poiché nel 2016 il Piano provvisorio degli obiettivi è stato approvato solamente a novembre, mentre nel 2017 non risulta l’approvazione di alcun Piano degli obiettivi, né definitivo né provvisorio”.
La Procura regionale della Corte dei conti ha dunque disposto una quota di danno imputata ad ogni responsabile pari a: 89.840,88 euro per Giuseppe Romano, 58.094,49 euro per Francesca Paola Gargano, 18.798,05 euro per Salvatore Pogliese, 147.935,38 euro Francesca Ganci, 148.210,46 euro per Ignazio Baglieri, 70.035,63 euro per Renato D’Amico, 18.798,05 euro per Concetta Furia.
Tutti i responsabili, nel pieno delle loro facoltà difensive preprocessuali, hanno presentato deduzioni che, secondo la Procura, presentano argomentazioni parzialmente sovrapponibili come “l’intervenuta prescrizione del diritto al risarcimento del danno”.
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