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Catalogna, e il sogno dell’indipendenza… mai così vicina (Foto)

Per il referendum per l’indipendenza della Catalogna dalla Spagna non era previsto un quorum, ma intanto è emerso che oltre la metà dei catalani ha votato. Una soglia psicologica importante, dopo una giornata stata segnata dagli scontri tra i cittadini, molti dei quali con il garofano simbolo dell’indipendentismo, e la Guardia Civil.

Il sindaco di Barcellona, Ana Colau, ha affermato che in Catalogna ci sono «più di 460 feriti per le cariche della polizia».

Perchè la Catalogna chiede l’indipendenza

«Vuoi che la Catalogna diventi uno Stato indipendente in forma di Repubblica?»: recita così il Referendum in Catalogna che rischia di creare un autentico boato politico e sociale nella democratica Spagna e nella democratica Unione Europea.

Il referendum è stato istituito con una legge approvata all’inizio di settembre dal Parlamento regionale: va detto che a favore si è espressa la maggioranza che sostiene il governi che però rappresenta però il 48% dei voti popolari e contro tutte le opposizioni.

Dichiarazione unilaterale di indipendenza

Nel quesito, dando il Sì come proprio voto, i catalani potrebbero far entrare in vigore a ley de desconexión (legge di separazione) che prevede la possibilità di una dichiarazione unilaterale di indipendenza entro 48 ore.

Tra i punti principali del programma politico indipendentista troviamo su tutti l’autonomia fiscale: troppe tasse a Madrid e troppo poco torna indietro, per cui Barcellona chiede ampi e maggiori spazi di manovra. Non solo, più libertà della gestione delle finanze catalane vorrebbe dire avere a disposizione una delle regioni più ricche dell’intera Spagna e Madrid non intende permetterlo.

 

Foto di: Simona Amodeo

Germana Bevilacqua

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