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Carini. In manette un latitante e uno spacciatore di droga

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di redazione

Per 60 giorni è riuscito a sfuggire alla maglie della giustizia. Da Palermo si era rifugiato a Carini, dove con la sua famiglia aveva preso in affitto un appartamento al terzo piano di una palazzina di via Francesco Crispi. I carabinieri del nucleo operativo della locale compagnia, ieri hanno posto fine alla latitanza di Girolamo Bucalo 32 anni originario di Corleone, pregiudicato. Sulla testa dell’uomo pendeva un’ordinanza di carcerazione a 4 anni e 6 mesi di reclusione per furto aggravato in concorso commesso nel capoluogo nel 2002. I militari l’hanno scovato nell’ambito di un’operazione volta alla prevenzione e repressione del fenomeno dello spaccio delle sostanze stupefacenti, che ha portato all’arresto in flagranza di reato di Giuseppe Giambanco, carinese, di 34 anni, per detenzione e spaccio di droga. Al secondo piano della palazzina di via Francesco Crispi, di proprietà di Giambanco, i carabinieri hanno rinvenuto 100 grammi di marijuana, suddivisa in dosi e già pronta per essere immessa nel mercato illegale dello spaccio, un bilancino per la pesatura dell’erba e vario materiale per il confezionamento della sostanza stupefacente. I militari hanno poi controllato l’intero edificio, il primo piano occupato dal padre di Giambanco ed il terzo dato in affitto ma senza alcun contratto di locazione. Bussando alla porta di quest’ultimo appartamento i carabinieri sono stati accolti da una donna che alla domanda ‘suo marito è in casa’, ha risposto di no. Ma i militari poco prima avevano visto affacciarsi dalla finestra del terzo piano un uomo e così hanno deciso di entrare all’interno dell’abitazione dove hanno scovato il latitante Girolamo Bucalo. Effettuato un controllo nella banca dati hanno scoperto che il 32 enne era destinatario di un provvedimento di cattura emesso dalla  Procura della Repubblica di Palermo. Espletate le formalità di rito, Girolamo Bucalo e Giuseppe Giambanco sono stati condotti presso la casa Circondariale ‘Ucciardone’ di Palermo, a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.

Redazione

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