di redazione
Nel Natale del 2009 avrebbe violentato un bambino di 7 anni. Il piccolo si fidava di lui, era amico di mamma e papà e quindi lo aveva seguito tranquillamente. Ma Antonio Pezzino, 69 anni, contadino in pensione di Borgetto, avrebbe attirato il bambino, figlio di parenti del genero,in uno sgabuzzino, abusandolo, poi avrebbe comprato il suo silenzio con 50 centesimi. Perciò la corte d’appello di Palermo, ha condannato l’anziano a sette anni e quattro mesi di reclusione per pedofilia, confermando la sentenza di I Grado che era stata emessa nel processo con rito abbreviato. Confermata anche la provvisionale di 25 mila euro alla famiglia del piccolo che si era costituita parte civile nel processo. La violenza sul bambino, che ha confessato tutto ai genitori, sarebbe stata accertata da una visita medica, che ha riscontrato i segni dello stupro. Antonio Pezzino, però, ha sempre respinto ogni accusa. Cinque componenti della sua famiglia avevano anche tentato di ‘salvarlo’ raccontando durante il processo di primo grado, che i genitori del piccolo avrebbero tentato di ricattare il pensionato, chiedendo 30 mila euro per chiudere la vicenda senza passare dal tribunale. Una versione che non aveva convinto il giudice, che oltre a condannare Pezzino ad una pena severa, aveva anche restituito gli atti per falsa testimonianza per i cinque famigliari. La sentenza a sette anni e quattro mesi per pedofilia, è stata integralmente confermata in appello.
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